bancomat__4Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di San Martino in Rio, in merito all’identificazione del ladro che ha utilizzato un bancomat sottratto dall’interno di un’autovettura parcheggiata in paese e il cui utilizzo ha raggiunto la cifra di 500 €, hanno consentito di individuare l’autore dei reati in un pregiudicato reggiano. L’epilogo della vicenda è quindi culminato con la denuncia in stato di libertà che i Carabinieri della Stazione di San Martino in Rio hanno inoltrato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia nei confronti di un 22enne originario di Modena e residente a Reggio Emilia, noto agli stessi Carabinieri, in ordine ai reati di furto aggravato su autovettura e indebito utilizzo di carta bancomat.

L’origine della vicenda risale al 16 maggio scorso quando il ladro, all’epoca dei fatti ignoto, dopo aver forzato la portiera si introduceva all’interno dell’autovettura di una 70enne pensionata reggiana, che era parcheggiata nel cortile della sua abitazione a San Martino in Rio, sottraendogli il portafoglio che aveva lasciato incustodito all’interno dell’abitacolo. Documenti personali, alcune centinaia di euro in contanti e documenti bancari, questo il bottino del malvivente che tuttavia si è rimpinguato con ulteriori 500 euro attraverso l’indebito utilizzo della carta bancomat della derubata. Oltre al furto la pensionata aveva denunciato, come da lei successivamente appreso dall’estratto conto, l’indebito utilizzo della carta bancomat posto in essere lo stesso giorno del furto per un prelievo di contante pari a 500 euro, prelevati dallo sportello di una banca di Correggio.

La tecnologia, come accade spesso in questi casi, è venuta incontro alle indagini dei carabinieri di San Martino in Rio che hanno acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza della banca analizzando i filmati degli orari del prelievo. Una prima importante svolta alle indagini seguita da una fortunosa coincidenza: il filmato visionato dai militari nell’orario dell’indebito prelievo ritraeva l’effigie di un uomo di Reggio Emilia immediatamente riconosciuto dai militari in quanto noto agli operanti. La fedina penale “sporca” ha giocato quindi a sfavore del ladruncolo, cosa praticamente impossibile se l’uomo fosse stato un perfetto sconosciuto. Il giovane veniva pertanto denunciato in ordine ai reati di furto su autovettura e indebito utilizzo di Bancomat.