carta_credito_on lineUna sorta di turista-hacker l’asso dell’informatica e del crimine beccato dai carabinieri di San Polo d’Enza: operando direttamente da altra regione è riuscito a decodificare le credenziali della carta di credito di numerosi cittadini italiani dedicandosi all’acquisto di biglietti aerei e ferroviari, rigorosamente in business class, per recarsi nelle città italiane e nelle capitali mondiali più ambite. Nel reggiano le 2 vittime, un operaio 30enne e un impiegato 40enne entrambi di San Polo d’Enza, grazie alla segnalazione pervenutegli dal gestore dei servizi interbancari si sono accorti delle anomali spese e si sono rivolto ai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza che attraverso mirate indagini telematiche sono risaliti sia all’hacker che operava dal capoluogo partenopeo che ai servizi acquistati: viaggi in business class nelle più belle città italiane effettuati attraverso note compagnie ferroviarie. Con l’accusa di frode informatica e indebito utilizzo di carta di credito i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 30enne residente a Napoli con precedenti specifici a suo carico che ne rivelano la dimestichezza nell’uso dei sistemi informatici. Nella sua rete infatti risultano essere caduti almeno una decina di altre vittime che si sono viste clonare le rispettive carte di credito poi utilizzate per acquistare biglietti arei e ferroviari per raggiungere le principali capitali europee nonché per ricaricare carte telefoniche prepagate. Per quanto riguarda le due vittime reggiane son state loro stesse ad accorgersi dell’anomalo utilizzo delle rispettive carte di credito grazie all’allert a loro pervenuto dal gestore dei servizi interbancari a cui le carte erano associate che riscontrava anomali addebiti per viaggi di piacere. Disconoscendo tali acquisiti, non avendo fatto alcuno di quei viaggi e soprattutto avendo in disponibilità la carta di credito che non avevano ceduto a nessuno, i due si sono rivolti ai carabinieri di San Polo d’Enza denunciando la frode informatica. I militari sampolesi attraverso mirate indagini telematiche risalivano all’odierno indagato nei cui confronti venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine agli illeciti acquisti che gli hanno consentito di visitare capitali e citta italiane quali Parigi, Roma, Firenze e Bologna. Per i 2 reggiani la possibilità ora di essere risarciti in sede penale a conclusione dell’iter processuale mentre per il truffatore residente a Napoli la consapevolezza di aver l’attenzione rivolta nei suoi confronti anche dai carabinieri di San Polo d’Enza che intendono far luce sull’eventuale giro d’affari truffaldino del 30enne, anche alla luce dei precedenti specifici che l’hanno visto con le stesse modalità truffare altre persone.