facilitatorisocialiIn occasione della XI edizione della Settimana della Salute mentale di Reggio Emilia, il 26 e il 27 settembre 2016, al Centro internazionale Loris Malaguzzi (in viale Ramazzini 72/a), si svolgerà il convegno ‘Peers. Aiuto tra pari. Esperienza personale, cambiamento di prospettiva e innovazione dei servizi. L’esperienza dei facilitatori sociali’. Una sessione di due giorni – organizzata da Azienda Usl di Reggio Emilia in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, in particolare attraverso il progetto ‘Reggio Emilia Città senza barriere’, e Farmacie Comunali Riunite – rivolta ad ampliare il confronto sui facilitatori sociali e il loro ruolo di intermediazione tra gli utenti e gli operatori sociosanitari tradizionali. Il convegno, al quale partecipano relatori di rilievo nazionale e internazionale, tra i quali la nota Julie Repper, sarà anche l’occasione per presentare le numerose esperienze maturate nel territorio reggiano e in altre realtà italiane (sotto il programma completo dei due giorni). A partire dall’esperienza maturata a Reggio Emilia, si è quindi scelto di dare spazio e dedicare alcuni approfondimenti ai ‘peer-worker’, in modo da favorire l’utilizzo di queste figure nei servizi rivolti ai cittadini.
Il dialogo e lo scambio di esperienze tra professionisti, cittadini ed esperti nel campo della salute mentale e dei servizi sociali, ha messo in luce come i facilitatori sociali – ossia figure ‘alla pari’ che hanno attraversato un disagio psichico e poi intrapreso un percorso di formazione e riabilitazione – possano rivelarsi soggetti attivi nell’innovazione dei servizi, orientando l’offerta in modo mirato e sviluppando una cultura dell’inclusione basata sui bisogni diretti dell’utenza.
La prossima primavera inoltre, grazie alla collaborazione tra Progetto Città Senza Barriere del Comune di Reggio Emilia e Farmacie Comunali Riunite, verrà attivato un percorso formativo per facilitatori sociali per dare ulteriore spazio all’esperienza dei peer-worker e ampliarne il raggio d’azione. Prende così forma una progettazione sperimentale che mira a sistematizzare la pratica dell’aiuto ‘tra pari’ all’interno dei contesti in cui il bisogno di questo tipo di figura è ritenuto da utenti e addetti ai lavori maggiormente significativo. In virtù delle collaborazioni con l’Ausl, con il Consorzio Oscar Romero e i servizi del territorio, si potranno aprire nuove prospettive rispetto ai bisogni dell’utenza a partire da chi ha fatto diretta esperienza della sofferenza.

Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato il vicesindaco di Reggio Emilia Matteo Sassi, la presidente delle Farmacie comunali riunite Annalisa Rabitti, il direttore del dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche dell’azienda Usl di Reggio Emilia Gaddomaria Grassi, e le facilitatrici sociali Valentina Ricci e Alessandra Giannini.
“Da undici anni, grazie alla settimana della Salute mentale, vengono coinvolti i servizi, gli operatori, i familiari e i cittadini di Reggio Emilia sui temi del disagio psichico – ha detto il vicesindaco Sassi – Questo convegno sull’aiuto tra pari diventa un’occasione per discutere e parlare di salute mentale in termini positivi e propositivi, coinvolgendo chi lavora e chi vive quest’ambito direttamente”.
Grassi ha spiegato che l’idea di questo convegno nasce all’interno del Dipartimento di Salute mentale per “una forte necessità di confrontarsi sul tema: le persone che hanno attraversato momenti di sofferenza hanno sviluppato delle competenze e le mettono a disposizione, insieme ai professionisti del settore, di altri utenti, con un approccio mirato ai bisogni e di qualità. Durante questa formazione racconteremo e condivideremo le diverse esperienze”.
“Anche noi come Fcr e il progetto Reggio Emilia città senza barriere, insieme al Comune di Reggio Emilia, organizzeremo una formazione nei prossimi mesi dedicata ai facilitatori, dove porteremo diverse esperienze di soggetti ‘alla pari’ – ha detto Rabitti di Fcr –  Quando parliamo di dolore, anche se in diversi ambiti quali la disalibità o la salute mentale, la radice è comune, e chi ha sofferto sviluppa delle sensibilità che, affiancate alle competenze medico-scientifiche, diventano speciali e di grande aiuto per gli altri soggetti in stato di bisogno”.
Valentina Ricci e Alessandra Gianetti, infine, hanno raccontato la loro esperienza di superamento del disagio psichico e di frequentazione del corso di formazione per facilitatori sociali. “Prestiamo servizio a fianco degli operatori del dipartimento di salute mentale di Reggio Emilia cercando di essere un’unica squadra per aiutare e sostenere le persone che si rivolgono ai servizi, perché da assistiti si può diventare persone capaci di offrire aiuto, collaborazione e idee per i servizi orientati alla guarigione” ha detto Ricci. Entrambe le ragazze presenteranno il convegno del 26 e del 27 settembre al Centro Loris Malaguzzi.

ESPERIENZA A REGGIO EMILIA – L’esperienza dei facilitatori sociali di Reggio Emilia si è sviluppata in un contesto nel quale erano già presenti diverse opportunità di confronto tra pari: gruppi di auto-mutuo-aiuto per familiari e utenti dei servizi di salute mentale, attività di socializzazione, gruppi Ufo (utenti familiari operatori), associazioni di familiari e utenti che si incontravano regolarmente. Dal 2007 al 2015 l’ente di formazione Cesvip e l’Ausl hanno realizzato diversi corsi per sostenere la formazione dei facilitatori sociali, che hanno coinvolto un totale di 40 utenti, tutti progettati assieme a coloro che li hanno frequentati. L’equipe di lavoro dei facilitatori è al momento composta da 15 persone che, a partire dal 2012, hanno sviluppato diverse attività, come la gestione di uno spazio di ‘accoglienza partecipata’ all’interno dei Centri per la salute mentale (con una presenza garantita cinque giorni a settimana), oppure incontri info-educativi, rivolti a familiari, utenti e cittadini sui temi della gestione del disagio psichico, o altre azioni di sensibilizzazione o sostegno domiciliare.

FACILITATORI SOCIALI – I facilitatori sociali (peer-worker) realizzano attività di integrazione e socializzazione di soggetti emarginati a causa di disagi fisici o psichici. Operano in strutture socio-sanitarie e nel privato sociale, in collaborazione con psicologi, medici, psichiatri, operatori socio-sanitari, assistenti sociali, volontari, svolgendo funzioni di tutoraggio, orientamento e accompagnamento di soggetti affetti da tossicodipendenza, etilismo, o malattie invalidanti, sostenendo gli utenti nelle scelte formative o lavorative, e supportandoli per un adeguato percorso di reinserimento sociale.