cpo-cupUna serie di dati sui gap di genere, verrà presentata a Modena in un convegno che farà il punto sulla situazione e sulla condizione dei/le liberi/e professionisti/e. Ancora scarse e insufficienti le tutele e le opportunità per le donne in un mercato del lavoro in crisi di modello e di metodo. Forte la richiesta di maggiori tutele, salvaguardia dei diritti e dell’ambiente sociale, “opportunità pari” nella vita sociale, economica e civile, pari rappresentanza e partecipazione ai processi decisionali e valorizzazione delle differenze di genere. La giornata di studi è in programma venerdì 21 ottobre 2016, dalle ore 14,45, presso la Camera di Commercio – Sala Panini-, Via Ganaceto n. 134,  Modena.

 

Nelle libere professioni uomini e donne ormai si equivalgono nei numeri – pur con sensibili differenze tra le diverse categorie, in alcune infatti la presenza femminile è molto elevata in altre invece è esigua – ma le donne guadagnano mediamente la metà rispetto ai loro colleghi, e di conseguenza ‘godono’ di un trattamento pensionistico di gran lunga inferiore; capita poi che intorno ai 40/50 anni, proprio nel momento in cui di solito si colgono i maggiori benefici, le donne siano costrette ad abbandonare la professione per difficoltà di conciliazione tra lavoro e cura familiare, in alcuni casi il problema non si pone proprio perchè non ci sono figli; la presenza femminile nelle posizioni apicali è ancora rara; con difficoltà le donne vedono riconosciuta la loro autorevolezza sul lavoro (nei cantieri, negli ospedali, nei tribunali, nelle redazioni) e sono spesso sottorappresentate negli organismi direttivi degli ordini e collegi e nelle realtà politiche, amministrative e categoriali della rappresentanza (organizzazioni di categoria, CdA, ecc.).

È questo il risultato della lettura di una prima serie di dati raccolti nell‘analisi ‘Le donne nelle libere professioni: quante sono, quanto guadagnano, cosa fanno, come sono rappresentate’, che si presenterà a Modena nel convegno ” Donne, lavoro e libere professioni. I differenziali di genere nei redditi e nei fatturati. La riforma del sistema previdenziale delle libere professioni in una prospettiva di genere: confronto con i Delegati delle diverse Casse previdenziali” il giorno 21 ottobre 2016 ore 14,45 presso Camera di Commercio di Modena,  che  metterà al centro del dibattito la complicata questione del lavoro e del rapporto tra occupazione e pari opportunità, portando a confronto su questi temi: Istituzioni, Organismi di Parità e donne nelle libere professioni.

Saranno presenti per i saluti istituzionali l’AVV. ROBERTA MORI, Presidente Commissione per la Parità e per i diritti delle persone della Regione Emilia Romagna e Coordinatrice nazionale degli Organismi di pari opportunità Regionali, la quale focalizzerà gli impegni di attuazione della Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere (L. R. 27 giugno 2014, n. 6).

A seguire ANDREA BOSI  Assessore con deleghe Lavoro, Formazione professionale, Partecipazione, Quartieri, Centro storico, Pari opportunità, Promozione della legalità, del Comune di Modena, che rileverà le analisi e le ricerche della stessa amministrazione per rilevare le discriminazioni dei differenziali di genere anche nel pubblico impiego.

La Prof.ssa Tindara Addabbo, docente di Economia del Lavoro presso l’Università di Modena e Reggio Emilia interverrà nell’ambito del convegno, presentando i risultati della ricerca sui dati di fonte amministrativa forniti direttamente dagli Ordini e dai Collegi  professionali della provincia di Modena attraverso la Commissione per le Pari Opportunità del Comitato Unitario delle Professioni -CPO CUP- e su dati disponibili in fonti amministrative a livello nazionale in continuità con l’indagine svolta con la già coordinatrice prematuramente scomparsa l’arch. Anna Taddei e con la preziosa collaborazione della dottoranda Alessia Pedrazzoli della Scuola di Dottorato in Lavoro, Sviluppo e Innovazione della Fondazione Marco Biagi, e  del gruppo delle componenti citate nella ricerca.

I dati raccolti confermano un differenziale reddituale a svantaggio delle donne nelle professioni, seppur con importanti differenze negli Ordini e Collegi analizzati e con riferimento ai diversi contesti territoriali. Mostrare le diseguaglianze è opportuno, nonché chiedersi quali siano le cause. Ed è a tal fine che la Commissione Pari Opportunità del Comitato Unitario delle Professioni ha cercato di proporre uno strumento di indagine a tutti gli Ordini e Collegi professionali CUP volto per l’appunto a cercare le origini delle diseguaglianze osservate con lo scopo di suggerire politiche volte a superare barriere e differenziali. Nel seminario sarà possibile mostrare alcuni importanti risultati e ci auspichiamo che questo scopo conoscitivo sia condiviso da tutti gli Ordini professionali.

In tale sede saranno evidenziate altresì due ricerche di due componenti CPO CUP: dott.ssa Mara Bozzoli CPO Ordine dei Medici e Avv. Prof.ssa Mirella Guicciardi Coordinatrice della Commissione Pari Opportunità del Comitato Unitario per le Professioni (CUP) della provincia di Modena per CPO Ordine Avvocati.

Lontane dal luogo comune che vede i liberi professionisti come dei soggetti privilegiati, le donne – libere sì, ma di lavorare di più – si trovano a fare i conti con il sistema delle ‘non tutele’ che ben poco ha saputo fare per la salvaguardia dei loro diritti e con un mercato asfittico, per tradizione a presenza prevalentemente maschile e subordinato, che non rispecchia le loro esigenze e le loro aspettative.

In una disamina del sistema delle tutele, si evidenzia che: «di fatto per le libere professioniste non esiste un vero e proprio sistema di tutele, se non in occasione della maternità e limitato quasi esclusivamente alle tutele di tipo economico. Mancano di fatto strumenti che intervengano sul fronte della conciliazione vita lavoro, delle pari opportunità all’interno degli ordini professionali così come della partecipazione agli organismi di vertice delle categorie professionali, dell’accesso al credito».

Il Convegno curato dalla Commissione per le Pari opportunità CPO CUP in collaborazione con il Comitato unitario per le professioni (CUP) della provincia di Modena, sarà l’occasione, come spiegano il Presidente Cup ing. Pietro Balugani e  la coordinatrice della CPO del CUP Mirella Guicciardi: «per aprire e stimolare un confronto sul tema, analizzando i motivi per cui le libere professioniste, che appunto costituiscono quasi la metà della categoria, sono spesso lasciate fuori dai giochi, provando a fornire idee e prospettive sulle quali far convergere l’attenzione e il lavoro dei vari soggetti coinvolti al fine di sviluppare proposte, modelli e strategie di cambiamento e crescita».

Nel contesto, saranno presenti tutti  i delegati delle rispettive Casse di previdenza degli Ordini e Collegi professioni che tratteranno gli eventuali provvedimenti che ogni Cassa ha adottato a favore dei/delle professionisti/e e dei giovani.

La tavola rotonda sarà coordinata anche dai Presidenti e/o delegati dei singoli Ordini e Collegi professionali.

 

Il Comitato Unitario delle Professioni e la Commissione per le Pari opportunità sottolineano, infine, la necessità e l’urgenza di un riconoscimento della funzione dei/le professionisti/e strategica anche nell’ambito dell’informazione di genere, dove cioè ci sia posto in egual misura per uomini e donne, per raggiungere una informazione davvero moderna, aperta e obiettiva, capace di cogliere e trasmettere la complessità e la ricchezza della società contemporanea, e in essa la presenza della donna, il suo ruolo, la sua autorevolezza e la centralità dei temi da essa proposti.