Si è svolta nella seduta congiunta della commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, e della commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, l’audizione del presidente di BolognaFiere spa, Franco Boni, sul piano industriale della società.

“Sono reduce- ha esordito il presidente- dall’inaugurazione trionfale di Eima, prima fiera al mondo del settore, che sono sicuro confermerà la validità delle scelte fatte in termini di investimento immobiliare. È già pronto il contratto di rinnovo con Eima per organizzare l’evento fieristico fino al 2030. Si attende solo il varo del piano industriale da parte di BolognaFiere”. Il Gruppo – ha evidenziato Boni –, che ha un fatturato annuo di oltre 100 milioni di euro, si colloca in Italia al secondo posto dopo la fiera di Milano e nel mondo al ventiseiesimo posto. “Il piano di sviluppo della società- ha spiegato il presidente- si articola sulle principali quattro attività del Gruppo: il network Cosmoprof, il business connesso all’utilizzo del quartiere fieristico, la fornitura di allestimenti fieristici e l’attività congressuale”.

Il network Cosmoprof – si legge nella bozza del piano industriale – è oggi attività chiave per il Gruppo, dato che con 56,4 milioni di fatturato e 24,2 milioni di margine utile rappresenta circa il 50% del giro d’affari della società e ne sostiene di fatto l’equilibrio economico finanziario. Richiede, però, investimenti di 40 milioni nel triennio 2017-2019 al fine di consolidare i risultati raggiunti e sviluppare nuove iniziative, in particolare all’estero, per conseguire il risultato stimato di 60 milioni di fatturato annuo con 8 milioni di margine utile. Il quartiere fieristico è il cuore e l’immagine del Gruppo, ma oggi ne rappresenta il punto debole. La competitività del quartiere necessita di un importante e articolato intervento in strutture sia immobiliari sia tecnologiche con investimenti previsti in 94 milioni nei prossimi 8/9 anni. “Il tema dell’ampliamento degli spazi espositivi e della riqualificazione del quartiere fieristico- ha ribadito Boni- è cruciale per il futuro del Gruppo”. La fornitura di allestimenti fieristici (circa 15 milioni di fatturato con margine del 3,73%) e l’attività congressuale costituiscono un importante potenziale sviluppo per BolognaFiere. Altro passaggio importante del piano industriale riguarda il riassetto della Società. Alla fine del 2015, infatti, il Gruppo contava 12 società controllate e 11 società partecipate, oltre alla capogruppo. Gli interventi avviati prevedono il raggiungimento dell’assetto finale entro il 2017, che contempla 5/6 società controllate e 5 società collegate oltre alla capogruppo. L’assetto finale comporta la riduzione di organi amministrativi, collegi sindacali e revisori, con un risparmio di oltre 300 mila euro annui.

Occorre – ha concluso il presidente – un apporto consistente di capitali, a partire naturalmente dai soci, dato che l’indotto della fiera per la città è di circa 900 milioni annui.