Carabinieri 01In poco più di 6 anni di “attività criminale” (dal 2009 al 2015) ha “collezionato” tra le province di Reggio Emilia e Lucca 6 anni e 10 mesi di reclusione e circa 20.000 euro di multa per reati che spaziano dallo spaccio di stupefacenti, alla resistenza a pubblico ufficiale alle lesioni aggravate e al furto aggravato. Per questo motivo da oltre un mese il cittadino tunisino R.B., in Italia senza fissa dimora, era ricercato su scala nazionale. La sua latitanza è finita nel centro storico di Reggio Emilia dove l’altra sera i carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Reggio Emilia l’hanno localizzato all’interno di un’attività commerciale della centralissima di Via Roma traendolo in arresto in esecuzione di un provvedimento restrittivo di cumulo pene concorrenti emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Reggio Emilia per i reati di spaccio, lesioni personali aggravate, furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale commessi in Emilia Romagna e Toscana a cavallo degli anni 2009 e 2015.

Detratto il pre-sofferto (1 anno, 6 mesi e 7 giorni) e tenendo conto della liberazione anticipata l’uomo sarà scarcerato nel gennaio del 2022, se non detenuto per altra causa, dovendo scontare un residuo pena di 5 anni, un mese e 8 giorni di reclusione. L’uomo, ricercato da oltre un mese, l’altra sera è incappato nei controlli dei carabinieri dell’Aliquota Operativa impegnati in abiti civili – in linea con l’indirizzo del colonnello Antonino Buda comandante Provinciale di Reggio Emilia – ad assicurare proprio nel centro storico del capoluogo reggiano maggiori condizioni di vivibilità alla luce dei recenti episodi di aggressione verificatisi nel centro. In tale contesto i militari durante alcuni controlli su avventori presenti all’interno di un esercizio pubblico hanno notato il ricercato che alla richiesta dei documenti è apparso visibilmente nervoso oltreché sprovvisto dei documenti stessi. Condotto in caserma a seguito degli accertamenti è risultato essere ricercato dovendo per l’appunto espira e la condanna in premessa. Dalla caserma al carcere il passo è stato breve dove il cittadino tunisino, al termine delle formalità di rito, è stato condotto per l’espiazione della pena.