Nonostante fosse sottoposto all’obbligo di dimora per droga, continuava l’illecita attività di compravendita di stupefacenti! A scoprirlo i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza le cui risultanze investigative condivise dalla Procura reggiana, hanno indotto quest’ultima Autorità Giudiziaria a richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia l’aggravamento della misura cautelare nei confronti di un 30enne marocchino, ora finito in carcere. L’uomo era stato arrestato il 2 dicembre scorso. Dopo lunghe ed attente verifiche eseguite sui movimenti “sospetti” del giovane marocchino i carabinieri sanpolesi, avendo ormai la certezza del suo coinvolgimento in un’attività di spaccio, procedettero al controllo dell’uomo colto sul fatto mentre cedeva dosi di stupefacente a quattro giovani reggiani.

L’evidenza dell’attività di spaccio indusse i militari di San Polo ad eseguire una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del marocchino dove veniva rinvenuto e sequestrato oltre mezzo etto tra marijuana e hashish e quasi quattro grammi di cocaina, oltre al necessario per il confezionamento della droga e circa 500 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. Arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, dopo la convalida dell’arresto è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Canossa dove vive. Nonostante il provvedimento cautelare l’uomo ha continuato nell’illecita attività di compravendita ricevendo a casa i suoi clienti come inconfutabilmente accertato dai carabinieri sampolesi che l’altra sera fermavano una ragazza uscita dall’ablazione dell’uomo trovata con  alcuni grammi di marjuana che aveva appena acquistato dal marocchino.

La perquisizione nell’abitazione di quest’ultimo portava al rinvenimento di ulteriori 3 grammi di marjuana. L’esito delle indagini condotte dai carabinieri di San Polo d’Enza hanno infatti visto questi ultimi, relazionare l’illecita condotta alla Procura reggiana che, condividendo le risultanze investigative dei Carabinieri, richiedeva ed otteneva dal GIP del Tribunale di Milano l’inasprimento della misura cautelare concretizzatisi con l’ordinanza di custodia cautelare in carcere dove l’uomo veniva condotto ieri pomeriggio.