“Con questo splendido teatro la cultura illumina una delle tante aree devastate d’Italia”. Un fuori programma giunto al termine di uno spettacolo che ha incantato il pubblico reggiano facendo rivivere un Caravaggio moderno, profetico, più che mai attuale. Vittorio Sgarbi torna sul palco tra gli applausi, davanti a 1800 persone, al termine di una lectio magistralis di due ore e mezza, per “benedire” il teatro realizzato da Medials Live all’interno del padiglione D delle Fiere di Reggio. Perché la cultura riporta in vita luoghi morti; la musica, lo spettacolo, l’arte sono l’antidoto all’abbandono e alle macerie del presente. Ha parlato di “visione” Vittorio Sgarbi mentre visitava il Lime Theater al termine dello spettacolo, dopo gli autografi e le foto di rito. Una visione che ha permesso la realizzazione di un teatro in un luogo della città quasi dimenticato, “una delle tante aree devastate d’Italia”. Un teatro da salvare.

Ancora una volta il pubblico reggiano ha risposto all’appello: 1800 persone hanno assistito ad una lezione di storia dell’arte accompagnata da musica e dalle immagini straordinarie delle opere. È stato un viaggio profondo e intenso che non si è limitato al racconto didascalico della vita e dell’opera di Michelangelo Merisi, ma ha tracciato il tratto incredibilmente attuale di un artista vissuto a cavallo tra il ‘500 e il ‘600 tuttavia pienamente compreso solo nel secolo scorso. Non a caso lo spettacolo prende il via dall’orazione funebre dello scrittore Alberto Moravia per la morte di Pier Paolo Pasolini. I volti dei Ragazzi di vita, come l’assassino di Pasolini, si ritrovano nei quadri di Caravaggio, a sua volta assassino. Nascosto dietro l’iconografia religiosa, nei magistrali chiaroscuri, si scopre un mondo terreno dove convivono bene e male, luce e tenebre. Per questo nessun artista “è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio”.

Nelle immagini delle decapitazioni dell’Isis si ritrova la decollazione di San Giovanni Battista, e la stessa dinamica drammatica della fotografia di guerra – dal miliziano colpito a morte di Robert Capa all’esecuzione di un prigioniero vietnamita di Eddie Adams – emerge con quattro secoli di anticipo. E’ in questo straordinario racconto – intervallato dall’ironia caustica di Sgarbi – che il genio prende vita e pare che sia lui stesso a parlare di sé, della sua opera e della sua eredità. E a Vittorio Sgarbi e a Michelangelo Merisi è andato il lungo applauso del pubblico.

Le porte del Lime Theater si riapriranno giovedì 22 dicembre per il concerto di Raphael Gualazzi che porta a Reggio il suo “Love Life Peace Tour”. Sarà l’ultima data del 2016, l’anno che ha visto la nascita del Lime Theater e che ha già portato nella venue progettata e realizzata dalla Medials Live di Roberto Meglioli oltre 10mila persone. Un anno che si chiude con la convinzione di avere creato un grande spazio di intrattenimento e cultura e la ferma determinazione a proseguire nel 2017.