Più equità e maggiori risposte alle nuove esigenze della comunità bolognese, investita negli ultimi anni da tanti cambiamenti sociali ed economici: sono l’obiettivo e la ragione alla base dell’imminente modifica dei criteri di accesso ai nidi, modifica che prevede l’utilizzo del punteggio, come già accade in molti altri Comuni italiani per esempio Milano, Torino e Firenze. La giunta guidata dal sindaco Virginio Merola, su proposta del vicesindaco e assessore alla scuola, Marilena Pillati, ha approvato nella seduta di oggi la delibera che contiene le linee di indirizzo e di orientamento per la definizione delle modifiche al regolamento comunale dei nidi d’infanzia.

Il percorso verso l’approvazione della delibera è già di per sé una novità: per la prima volta dopo la riforma del decentramento si applicherà infatti l’articolo 10 della nuova norma. La delibera deve dunque attraversare i sei Quartieri nei quali si attiverà un processo di partecipazione mirato a formulare proposte integrative o alternative a quelle contenute nel documento licenziato dalla giunta. Alla fine del percorso, assunti i pareri di tutti e sei i Consigli di Quartiere, la delibera tornerà in giunta con la stesura definitiva che verrà poi proposta al Consiglio comunale, chiamato a deliberarne l’approvazione. Dopodomani, giovedì 26 gennaio, in seno alla Conferenza dei Presidenti dei Quartieri, verranno definite le modalità del processo di partecipazione. L’obiettivo è di concludere l’iter entro il mese di aprile, subito prima dell’apertura del bando per le iscrizioni ai nidi per l’anno educativo 2017-2018, che dunque potrebbero svolgersi già secondo i nuovi criteri.

Stanno per andare in soffitta quindi i vecchi criteri, approvati più di dieci anni fa, basati su due scaglioni Isee e sulla condizione lavorativa dei genitori, fattore determinante, oggi, per l’accesso. “Il nuovo sistema a punteggio – afferma la vicesindaco e assessore alla scuola, Marilena Pillati – contiene una revisione profonda dei criteri attraverso cui cerchiamo di rispondere alle trasformazioni socioeconomiche che ci descrivono famiglie dalle molteplici caratteristiche e condizioni lavorative o di studio varie e diverse. Non possiamo non tenerne conto: per questo abbiamo deciso di ridefinire questo sistema complesso e fare la nostra proposta che sarà oggetto di un percorso partecipato promosso da ogni Quartiere. All’interno di questo percorso sarà pesato ogni singolo aspetto della nostra proposta, che sottoporremo in questa fase anche alle organizzazioni sindacali. Il confronto sarà aperto a raccogliere suggerimenti e integrazioni. Le novità dunque sono nel contenuto ma anche nelle modalità con le quali si arriverà alla stesura definitiva del nuovo regolamento”. Proprio per la complessità del sistema, si prevede un periodo di sperimentalità del nuovo regolamento con una verifica dopo il primo anno di applicazione.

I nuovi criteri di ordinamento delle domande: la proposta della giunta.
Fatte salve le condizioni di precedenza assoluta, riservata ai bambini disabili e a quelli segnalati dai servizi sociali, la proposta della giunta prevede che le domande siano ordinate sulla base di un punteggio attribuito a ciascuno di tre ambiti: carichi familiari; situazione occupazionale o di studio dei genitori; condizione economica del nucleo familiare.

Per quanto riguarda i carichi familiari, vengono prese in considerazione varie situazioni alle quali si attribuiranno diversi punteggi. Il punteggio massimo sarà assegnato alla situazione di genitore solo (perché l’altro genitore è deceduto, oppure perché non ha riconosciuto il figlio, o perché detenuto o ancora perché ha perso la potestà genitoriale), alla quale viene equiparata quella di separazione o divorzio con affido esclusivo, oggi non prevista nei criteri di accesso. Seguono i casi di invalidità: qui la precedenza andrà ai casi di invalidità al 100% del genitore, e a seguire la presenza di genitori o fratelli disabili avrà un punteggio legato alla percentuale di invalidità. Infine, i criteri terranno conto della presenza nel nucleo di conviventi e residenti minori fino ai 14 anni, compresa una nuova gravidanza in corso, con punteggio variabile in relazione all’età e alla presenza di gemelli.

Riguardo alla condizione di lavoro, nei nuovi criteri vengono individuate due grandi categorie: lavoro autonomo o subordinato, e lavoro occasionale/saltuario, dove rientrano i contratti di lavoro autonomo svolti occasionalmente, quelli senza partita Iva, i voucher. Nella proposta della giunta, i punteggi vengono assegnati in ordine decrescente all’interno delle categorie che sono: lavoro autonomo (purché continuativo); lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato (purché in essere al momento in cui viene presentata la domanda) con punteggio proporzionalmente ridotto in relazione alla percentuale oraria. Quanto alla categoria del lavoro occasionale/saltuario, non necessariamente in essere al momento della domanda, il riconoscimento del punteggio è subordinato a una quantificazione minima (monetaria oppure oraria) resa nei sei mesi precedenti l’iscrizione. La proposta prevede punti aggiuntivi se il lavoro è organizzato su turni oppure svolto almeno 50 chilometri lontano da casa.
Poi c’è il capitolo che riguarda la condizione di studio, e anche qui sono previste due grandi categorie: la prima riguarda i corsi di studio che consentono di assolvere all’obbligo scolastico/formativo o abilitanti per l’iscrizione ad albi professionali, normalmente con obbligo di frequenza, a cui viene riconosciuto lo stesso punteggio massimo previsto per la situazione lavorativa; l’altra grande categoria comprende tutte le altre tipologie di corsi di studio (lauree, dottorati di ricerca, master universitari, tirocini, praticantati, con esclusione delle lauree oltre alla prima e degli anni successivi al secondo fuori corso).

Infine il terzo ambito, quello relativo alla condizione economica del nucleo familiare: verrà attribuito un punteggio sulla base della fascia ISEE di appartenenza, in ordine decrescente.

La formulazione delle graduatorie.
Le domande verranno inserite in graduatoria sulla base del punteggio ottenuto e le ammissioni ai singoli nidi avverranno sulla base delle preferenze espresse per ogni struttura indicata nella domanda, come avviene già oggi. Le graduatorie sono formulate per fasce di età e vengono aggiornate rispetto alla prima approvazione anche per i punteggi assegnati se nelle finestre temporali individuate nei bandi di iscrizione si modificano le condizioni oggettive dichiarate al momento dell’iscrizione.

Novità anche per la partecipazione.
A due anni dalla costituzione dell’Istituzione Educazione e Scuola, gli indirizzi per la modifica del regolamento dei nidi d’infanzia portano con sé anche una revisione del funzionamento degli organismi di partecipazione previsti a livello di Quartiere. La proposta è quella di una regolamentazione meno rigida delle assemblee che possono evolversi in forme più flessibili di coinvolgimento dei genitori e dei presidenti dei comitati nei canali e nella rete di contatti già attivi nei Quartieri per il lavoro di comunità.