Ammontano a quasi due milioni di euro le risorse che lo Stato ha assegnato alla Regione Emilia-Romagna per il biennio 2015-2016, destinate ai centri antiviolenza e alle case rifugio presenti sul territorio regionale. A queste, si aggiunge un ulteriore contributo di 920 mila euro previsto dal “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”, per un totale quindi di 2,9 milioni di euro con i quali sarà possibile sostenere concretamente la lotta alla violenza contro le donne nella nostra regione.

L’assessore alle Pari opportunità, Emma Petitti, esprime soddisfazione: “Sono fondi che richiediamo da tempo perché indispensabili per la gestione dei centri antiviolenza presenti sul territorio e per l’ampliamento della rete di assistenza alle donne. Accogliamo inoltre con entusiasmo- prosegue l’assessore- il contributo aggiuntivo previsto dal Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere. Sono tanti i progetti che abbiamo intenzione di portare avanti. Così come accogliamo con favore l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul feminicidio. Ricordiamo inoltre- sottolinea Petitti- che la Regione ha stanziato autonomamente un milione di euro sempre a sostegno dei progetti per le pari opportunità. Sono dunque azioni concrete su cui stiamo investendo per contrastare un tragico fenomeno che continua a mietere vittime nella nostra società. Stiamo lavorando per accelerare nei tempi l’erogazione dei contributi alle strutture che operano sul territorio”.

Con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale, avvenuta il 25 gennaio scorso, la ripartizione avverrà in tempi molto brevi. Il contributo aggiuntivo sarà destinato a finanziare una o più delle quattro azioni indicate dal Piano straordinario: formazione; inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza; autonomia abitativa e implementazione dei sistemi informativi relativi ai dati sul fenomeno della violenza.

La Regione Emilia-Romagna sta già lavorando per garantire nel più breve tempo possibile l’assegnazione e il trasferimento di tali fondi ai territori e ai Centri antiviolenza.

In Emilia-Romagna sono 13 i Centri antiviolenza riuniti nel Coordinamento dei Centri antiviolenza, uno per ogni Comune capoluogo, che dal 1° gennaio al 31 ottobre 2016, hanno accolto 2930 donne vittime di violenza fisica, psicologica, sessuale, economica, offrendo loro protezione, sostegno psicologico e legale qualificato e risposte concrete, anche in situazione di emergenza.