Nonostante la giovane età era scaltro e disinvolto quanto un navigato pusher. Occultava le dosi di droga a casa della fidanzatina, ad insaputa della stessa ma non dei carabinieri di Albinea che al culmine di una perquisizione domiciliare risultata negativa nell’abitazione del minore hanno comunque trovato la droga a casa della fidanzatina dove l’aveva nascosta con l’intento di poterla fare franca in caso di “visita” delle forze dell’ordine. Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti i carabinieri della stazione di Albinea  hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna uno studente 17enne residente nel capoluogo reggiano.

Da tempo i carabinieri albinetani avevano messo gli occhi sul ragazzino almeno da quando, a seguito di controlli di giovani assuntori, erano risaliti al giovanissimo pusher quale possibile fornitore di droga. Un’attenzione che forse non è passata inosservata al diretto interessato che probabilmente sentendo il fiato sul collo dei carabinieri anziché “redimersi” ed abbandonare il losco giro d’affari ha utilizzato un escamotage che era convinto potesse evitargli guai. Ha nascosto la droga nell’abitazione della fidanzatina, a insaputa di quest’ultima, convinto che lì i carabinieri non sarebbero arrivati. Tuttavia l’altro pomeriggio, quando i militari albinetani sono andati a fargli “visita” dando corso ad una perquisizione domiciliare, il giovane studente è apparso sicuro di se riferendo ai carabinieri, che lo invitavano a consegnare quanto di illecito detenuto, di non possedere alcunché. L’esito negativo della perquisizione a casa del giovane reggiano, non ha però posto fine alle attività dei carabinieri di Albinea che conclusa la prima ispezione hanno fatto intendere al giovane di doversi recare presso l’abitazione della fidanzatina per fare un’analoga perquisizione. Viste le intenzioni de militari il ragazzo ha cambiato atteggiamento preoccupandosi anche per le conseguenze in cui poteva andare incontro la fidanzatina. Ed è così che gli oltre 40 grammi di hascisc suddivisi in 15 dosi che i carabinieri hanno trovato nascosti sopra il termosifone posizionato dietro una tenda della sala da pranzo della casa della ragazza sono risultati essere del minorenne così come il bilancino di precisione che invece aveva nascosto nella camera da letto della stessa ragazza. “Lei non c’entra nulla, quello che avete  trovato l’aveva nascosto io ad insaputa della mia ragazza”. Queste le parole del minore che si assumeva la paternità di quanto rinvenuto venendo quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.