Sono un consigliere comunale, si suppone che io sia stato eletto dai cittadini e che siano i cittadini quelli che devo ascoltare. E’ quello che ho fatto in queste settimane, provando di persona a verificare la situazione di via Legnago e ad ascoltare le perplessità delle persone. Non credo lo abbiano fatto in tanti, visto che l’unica soluzione è stata raccogliere 2800 firme e protocollarle in Comune. Mi sembrava che la mia soluzione, essendo un consigliere comunale disposto ad ascoltare e dibattere il tema, che è stato trattato solo in due riunioni di quartiere con meno di venti presenti, fosse positiva, anche per chi ha fatto quelle scelte e avrebbe avuto la possibilità di spiegarle a una platea più vasta. E’ per questo che mi sono impegnato ad organizzare una riunione alla quale i cittadini hanno accettato volentieri di partecipare. Purtroppo l’amministrazione ha preferito non esserci. Ho anche dato disponibilità a una data alternativa e sono tuttora disponibile allo spostamento. Mi chiedo perchè questa iniziativa venga definita “a carattere politico” e quindi preclusa al comandante della Polizia municipale. E’ una serata con gli abitanti del quartiere parco, senza distinzioni sulla loro preferenza di partito.

Mi spiace che questo mio impegno venga visto come “correre da solo” o una “fuga in avanti”. Ma il sindaco stesso che è appassionato di ciclismo, dovrebbe sapere che quando il gruppo non vuole saperne di tirare, spesso la fuga è l’unica soluzione per convincerlo. Non corro da solo, corro per i cittadini di Sassuolo.

Gino Venturelli – Consigliere comunale PD