Neurologi e Neuropsichiatri Infantili dell’ISNB, Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, a disposizione dei cittadini per fornire informazioni sull’epilessia degli adulti e dei bambini e sulle possibilità di cura. E’ ciò che accadrà lunedì 13 febbraio, a Bologna, in occasione dell’International Epilepsy Day, organizzato dalla LICE, Lega Italiana Contro l’Epilessia. Medici dell’ISNB e volontari dell’AEER, Associazione Epilessia Emilia-Romagna, risponderanno alle domande dei cittadini, dalle 10 alle 12, presso l’atrio dell’Istituto delle Scienze Neurologiche, padiglione G, Ospedale Bellaria.

Bologna ha sviluppato negli ultimi 40 anni una scuola epilettologica di fama internazionale, con un modello assistenziale avanzato basato sui servizi offerti dall’ISNB. L’Azienda Usl di Bologna ha attivato due PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali) dedicati all’assistenza e alla cura dell’epilessia, uno per l’età evolutiva e uno per l’età adulta, per la gestione della malattia e dei bisogni di cura ed assistenza di chi ne soffre dal suo esordio sino alla possibile fase di cronicità.
Sono tre i Centri per la diagnosi e cura dell’epilessia presenti all’ISNB, due per l’età adulta, diretti rispettivamente da Paolo Tinuper e Roberto Michelucci, e uno per l’età evolutiva, diretto da Antonella Boni, integrati funzionalmente all’interno di un programma specifico.

Chi soffre di epilessia in caso di crisi acuta, dopo una prima valutazione e stabilizzazione presso uno dei Pronto Soccorso dell’Azienda, viene preso in carico dagli specialisti dell’ISNB per sottoporsi ad esami diagnostici più approfonditi in ambito neurofisiologico, neuroradiologico e genetico, e ricevere le terapie farmacologiche del caso. All’ISNB accedono anche pazienti in condizioni di non urgenza inviati dai medici di famiglia e dai pediatri di libera scelta, o da altri neurologi, per le valutazioni di secondo livello. Sono oltre 4.000 le persone provenienti da tutta Italia che ogni anno effettuano visite presso l’ISNB, ed eseguono circa 5.000 esami diagnostici e oltre 200 ricoveri.

Presso l’ISNB è presente, inoltre, il Centro di riferimento regionale per la chirurgia dell’epilessia, che può contare su un team dedicato, composto da epilettologi, neurologi, neuropsichiatri infantili, neurofisiologi, neuropsicologi, neurochirurghi e neuroradiologi, che individua i pazienti candidabili all’intervento chirurgico. Presso il Centro è possibile effettuare, tra l’altro,  il monitoraggio video-elettroencefalografico a lungo termine (UMIE).

Cos’è l’epilessia
Col termine epilessia si indica un gruppo di disturbi del cervello caratterizzati dal ripetersi di crisi epilettiche, cioè episodi improvvisi di disfunzione neurologica con una ampia varietà di manifestazioni cliniche (per esempio crisi convulsive, che interessano tutto il corpo, o scosse o tremiti concentrati, invece, su parti specifiche).
Le epilessie sono patologie frequenti, che colpiscono quasi un italiano su 100, per un totale di 500.000 persone affette e 30.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno. Si manifestano soprattutto in età infantile o avanzata, anche se possono manifestarsi in ogni periodo della vita. Le cause sono molteplici, e cambiano in relazione all’età. Una origine genetica è riconosciuta nel 40% dei casi, ma una qualche predisposizione è presente anche nelle forme collegate a cause strutturali, come malformazioni della corteccia cerebrale, traumi, tumori, infezioni, lesioni vascolari.
Nella maggioranza dei pazienti con epilessia la diagnosi può essere fatta con una anamnesi dettagliata e un esame diagnostico (Elettroencefalogramma e Risonanza Magnetica Cerebrale). In alcuni pazienti, per i quali la diagnosi clinica è poco chiara o che richiedono una localizzazione precisa della zona dalla quale si scatena la crisi (ad esempio, in caso di trattamento chirurgico), è necessario registrare le crisi attraverso un monitoraggio video-EEG.  Una adeguata e tempestiva terapia farmacologica, prolungata nel tempo, consente a più del 70% dei pazienti con epilessia di non subire più crisi, mentre circa il 30% non risponde ad alcun tipo di terapia. In questi casi deve essere preso in considerazione l’intervento chirurgico, che consiste nella eliminazione dell’area cerebrale dalla quale hanno origine le crisi. La terapia chirurgica è praticabile, tuttavia, solo in una minoranza di casi. Nei casi inoperabili possono essere prese in considerazione terapie alternative come la chirurgia di disconnessione, la stimolazione del nervo vago o la dieta chetogenica.
La ricerca sull’epilessia è particolarmente attiva, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi farmaci, di tecniche chirurgiche in grado di impedire la progressione verso epilessie croniche gravi e nella definizione del ruolo dei geni nelle epilessie a causa sconosciuta e nella farmaco-resistenza.