Nei giorni scorsi personale della Squadra Mobile e della Divisione Anticriminine della Questura ha dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal Tribunale di Reggio Emilia che disponeva, a carico del cutrese R.T., classe 1975, da anni residente in Reggio Emilia: la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale per 5 anni con obbligo di soggiorno e la misura di prevenzione patrimoniale della confisca di un immobile di civile abitazione nella disponibilità del proposto e degli annessi garage e cantina (il tutto già sottoposto a sequestro preventivo).

L’immobile, che si trova in città, non è formalmente intestato all’uomo ma, sulla scorta degli elementi prodotti dalla Polizia di Stato, il Tribunale Reggiano ha riconosciuto la riconducibilità dell’immobile ad R.T. e la sproporzione tra i redditi, leciti, di questi ed il denaro necessario per un acquisto immobiliare.

Turrà, in particolare, era stato condannato, da G.U.P. di Bologna, alla pena di nove anni e sei mesi nell’ambito dell’operazione “Aemilia”, tra l’altro, per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. All’uomo, attualmente detenuto, il provvedimento è stato notificato in carcere.

L’operazione, coordinata dalla DDA di Bologna, evidenzia l’impegno, particolarmente sollecitato del Questore Fusiello, della Polizia di Stato reggiana per colpire i patrimoni dei soggetti indiziati di appartenente a sodalizi mafiosi.