Tra gennaio e marzo ha rallentato il passo, ma continua a mostrare una vitalità decisamente più accentuata del resto dell’azienda-Italia la componente straniera della nostra imprenditoria.     Ce ne ha parlato  Tiziano Motti, l’eurodeputato al parlamento europeo della settima legislatura: “Alla fine di marzo di quest’anno, le aziende a guida straniera erano 575mila pari al 9,5% dell’intero stock di imprese iscritte ai registri delle Camere di commercio italiane. E’ quanto risulta dall’indagine condotta da Unioncamere-InfoCamere a partire dai dati del Regsitro delle imprese delle Camere di commercio.

Pur se in lieve rallentamento rispetto al recente passato, nel primo trimestre dell’anno il bilancio tra aperture e chiusure di imprese guidate da stranieri ha fatto segnare un saldo positivo per 3.674 unità, a fronte del forte risultato negativo della componente italiana (-19.579 unità nello stesso periodo).

Guardando agli ultimi sette anni, il fenomeno dell’imprenditoria straniera si conferma uno dei motori (insieme alla componente giovanile e femminile) che mantengono in equilibrio il sistema imprenditoriale nazionale, impedendo una più forte contrazione della sua base. Tra i paesi di provenienza degli imprenditori immigrati (con riferimento alle sole imprese individuali, le uniche per cui è possibile associare la nazionalità al titolare), quello più rappresentato è il Marocco, con 68.459 imprese indivuduali esistenti alla fine del marzo scorso. Sugli altri gradini del podio la Cina (51.077 imprese) e la Romania (con 48.570).