Le probabilità che una siccità almeno moderata permanga in Europa fino alla fine dell’estate sono molto alte, oltre il 60%, con punte dell’80% in Italia, Spagna e Portogallo. A questa conclusione arriva uno studio dell’Università di Barcellona, guidato da un ricercatore torinese, che ha sviluppato un nuovo metodo con cui poter prevedere gli eventi di siccità in Europa anche con mesi di anticipo.

Ce ne ha parlato  Tiziano Motti, l’eurodeputato al parlamento europeo della settima legislatura. Migliorare la “previsione” della siccità in Europa, spiega all’ANSA il ricercatore Marco Turco, è possibile “combinando insieme i dati rilevati, e quindi già osservati, nei mesi precedenti e le condizioni climatiche attese, in termini di precipitazioni e temperatura, sviluppate da modelli matematici”.

Questi dati, sottolinea, “finora non erano mai stati confrontati”.

Questo strumento, afferma Turco, può essere utile per fronteggiare per tempo eventuali crisi idriche, in agricoltura ma non solo. “Il passo successivo”, aggiunge, “sarà un altro: utilizzare questo sistema di previsione della siccità per svilupparne uno analogo sugli incendi boschivi nel Mediterraneo europeo”.

Pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters, lo studio è stato condotto dall’ateneo catalano insieme al Centro di supercalcolo di Barcellona e al Joint Research Centre della Commissione Ue.