«L’approvazione definitiva della legge per la concorrenza ed il mercato mette finalmente al bando anche in Italia (dopo Germania, Francia ed Austria) le cosiddette clausole di parity rate, che sino ad oggi hanno impedito anche agli alberghi modenesi di pubblicare sul proprio sito internet condizioni più favorevoli rispetto a quelle presenti sui portali di prenotazione: si tratta di una decisione ispirata dal buon senso, che stabilisce un nuovo e più corretto equilibrio nel rapporto tra le imprese ricettive e le multinazionali dell’intermediazione e mette in condizione i nostri alberghi di offrire ai consumatori la possibilità di accedere a tariffe più basse o ad altri trattamenti di favore rispetto a quelli praticati dai siti di prenotazione on line».

Così commenta Federalberghi-Confcommercio Modena l’abolizione delle cosiddette clausole di parity rate, a seguito dell’approvazione definitiva del DL Concorrenza.

«I primi a beneficiare di questa importante novità saranno i consumatori. Non tutti lo sanno, ma quando un portale promette il miglior prezzo, in realtà sta dicendo che ha proibito al sito internet dell’albergo di offrire al cliente un prezzo più conveniente», puntualizza l’Associazione degli albergatori associati a Confcommercio.

Il nuovo sistema apre quindi nuovi spazi per le imprese, che potranno sviluppare liberamente le proprie politiche commerciali, così come per l’erario, che beneficerà di un maggior gettito, altrimenti destinato ad altri Stati o ai paradisi fiscali, dove sono allocate le sedi legali dei colossi del booking via web.

«L’abolizione del parity rate da solo non basterà a rendere ancora più competitive le nostre imprese», commenta Federalberghi, «che dovranno continuare a tendere ad una gestione sempre più efficiente: gli hotel che desiderano potenziare le vendite dirette devono investire con ancora maggiore forza sulla realizzazione di siti internet più performanti, sulla formazione dei collaboratori, sull’informazione degli ospiti, soprattutto ora che il turismo leisure sta diventando una risorsa per il territorio modenese».