Sabato mattina a San Michele una donna è rimasta  coinvolta in un incidente stradale,  conseguente ad una brusca manovra eseguita per evitare alcuni cinghiali presenti sulla carreggiata. Per lei ferite ed ematomi e auto semidistrutta.

“L’intervento cruento dei cacciatori sulle dinamiche della popolazione, il 4 gennaio scorso ha alterato gli equilibri del branco – commenta Massimo Vitturi, responsabile Animali Selvatici della LAV – destrutturando l’organizzazione sociale e creando panico nei sopravvissuti, non ci si deve stupire se poi gli animali abbandonando il luogo della mattanza possono rappresentare un pericolo per la circolazione stradale”.

“La caccia, ancora una volta, si conferma come la vera fonte dei problemi legati alla presenza degli ungulati sul territorio – aggiunge LAV – E’ risaputo anche alle istituzioni, che i cacciatori hanno illegalmente introdotto per anni i cinghiali importati dall’est Europa, al solo scopo di avere un numero maggiore di prede a disposizione. Oramai gli animali introdotti, più grossi e prolifici, hanno preso il sopravvento e le politiche venatorie hanno dimostrato tutta la loro inefficacia. Se consideriamo che da più di dieci anni i cinghiali possono essere cacciati in qualsiasi giorno dell’anno, è evidente che la caccia non solo non risolve i problemi, ma addirittura li incrementa, per l’evidente conflitto di interessi dei cacciatori stessi”.

“E’ ora che le istituzioni prendano atto del fallimento delle politiche legate all’intervento dei cacciatori, anche considerando che la stessa regione Emilia Romagna ne prevede la loro estinzione entro il 2024! – conclude Vitturi – è necessaria un’azione coordinata che favorisca la convivenza tra animali selvatici e attività umane facendo ricorso ai migliori strumenti di prevenzione come, nel caso dei cinghiali di Sassuolo, quelli messi a disposizione dal progetto europeo LifeStrade per la prevenzione degli incidenti stradali con gli animali selvatici”.