L’altro pomeriggio i carabinieri della stazione di Cavriago, nell’ambito delle periodiche attività legate alla verifica dei requisiti di custodia in materia di armi, si sono recati presso l’abitazione di un allevatore 70enne, abitante a Cavriago, al fine di procedere all’ispezione delle armi denunciate dall’uomo, con il fine di accertare il rispetto e l’osservanza dei doveri conseguenti alla detenzione. Durante l’attività ispettiva all’interno della cassaforte, dove erano regolarmente custodite le armi denunciate, i carabinieri riscontravano la mancanza di una carabina semi automatica marca Franchi cal. L.R. 22 nonché la contestuale presenza di 6 cartucce calibro 12, caricate a palla singola, che risultavano illegalmente detenute in quanto non denunciate. Chieste spiegazioni sulle discrasie rilevate l’allevatore giustificava la mancata denuncia delle munizioni a palla per una “dimenticanza” precisando che la carabina mancante era custodita in altro luogo.

In particolare, come accertato poco dopo dai carabinieri, l’arma veniva rinvenuta, in spregio alle norme sulla detenzione, all’interno della cabina di un trattore parcheggiato dentro la stalla risultata essere pronta all’uso in quanto nel serbatoio non rimovibile risultava esserci una cartuccia. Alla luce di quanto verificato i carabinieri di Cavriago, nell’ipotesi che nella stalla potessero trovarsi altre armi o munizioni illegalmente detenute, davano corso a una perquisizione locale rinvenendo in un ambiente attiguo alla stalla, occultate dentro un mobile fissato al muro 144 munizioni calibro 22 corto mentre sopra lo stesso mobile veniva rinvenuto un fucile del tipo monocanna con anima rigata, senza marca e matricola (quindi arma clandestina), perfettamente funzionante ed in grado di camerare munizioni calibro 22 corto. Quanto rinvenuto, trattandosi di arma clandestina e munizionamento illegalmente detenuto, veniva sottoposto a sequestro mentre l’allevatore alla luce della flagranza dei reati di detenzione illegale di arma clandestina, detenzione illegale di munizioni e ricettazione veniva tratto in arresto e ristretto a disposizione della D.ssa Pantani, titolare dell’inchiesta. Le armi ed il munizionamento risultati regolarmente detenuti dall’interessato alla luce di quanto accertato venivano sottoposti a  “ritiro cautelare amministrativo” in attesa dei provvedimenti da parte della Prefettura reggiana a cui i carabinieri inoltreranno la proposta per il divieto e detenzione di armi e munizioni.