Si trovavano ai domiciliari per furto e non potevano uscire, eppure le tre donne, unitamente ad un’amica, sono uscite di casa per andare a Sant’Ilario d’Enza e, come successivamente rivelato dai filmati della videosorveglianza del negozio che le inchiodano, fare razzia di vestiti da donna. A scoprirlo, dopo la denuncia del commerciante, i carabinieri della locale stazione che hanno relazionato la Procura reggiana. Quest’ultima ha chiesto ed ottenuto dal GIP del tribunale di Reggio Emilia un provvedimento cautelare di natura restrittivo nei confronti delle tre indagate.

In carcere, con l’accusa di concorso in furto aggravato, nella mattinata di ieri i carabinieri di Sant’Ilario d’Enza, supportati dai colleghi di Correggio e Bibbiano, hanno condotto in carcere la 46enne B.L. residente a Bagnolo in Piano e la 37enne L.P. abitante a Bibbiano. Con la stessa accusa è tornata ai domiciliari la 37enne E.D.B. residente a Reggio Emilia.

Le tre donne lo scorso mese di agosto erano state arrestate per un furto in un supermercato: inquadrate dalle telecamere erano state filmate mentre con un passe-partout aprivano e svuotavano di oltre 1.000 euro una cassa chiusa. Tutte avevano ottenuto i domiciliari. Questo non ha impedito alle odierne indagate di raggiungere un negozio di abbigliamento di Sant’Ilario d’Enza. Entrate come normali casalinghe con in braccio un neonato, hanno girato per il negozio facendo razzia di capi d’abbigliamento per poi uscire senza acquisti. Il commerciante, insospettito per il sospetto gonfiore delle rispettive borse portate a tracolla, ha visionato il sistema di videosorveglianza del negozio scoprendo che le tre avevano saccheggiato il reparto donna: una trentina di capi tra maglie, cardigan, gonne, giacche e pantaloni, del valore di circa 700 euro, che avevano rubato staccando gli antitaccheggio poi rinvenuti dal negoziante nascosti sotto gli scaffali. Ai carabinieri di Sant’Ilario d’Enza è bastato visionare i filmati per identificare le tre ladre dapprima denunciate e ora su richiesta della Procura reggiana arrestate in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia.