Dormiva tranquillamente quando intorno alle 5,00 è stata svegliata dal compagno che, senza alcun motivo, ha cominciato a colpirla violentemente con pugni al volto ed in testa. Una violenza inaudita accompagnata dalla grave minaccia di morte che recitava testualmente: “da qua non esci, oggi la facciamo finita”. La compagna, una 47enne italiana, non riusciva ad opporre alcun tipo di difesa né di resistenza alla furia cieca dell’uomo. Tuttavia in un momento in cui riusciva a raccogliere le sue forze si divincolava dalla presa scappando dal letto.

L’istinto di aprire la porta di casa l’ha salvata: scesa giù per le scale si è ritrovata davanti una pattuglia dei carabinieri, allertati dai vicini preoccupati per le urla, che le hanno assicurati i soccorsi bloccando l’uomo, un 30enne nordafricano, che cercava  di fuggire dal retro del condominio. La donna con il volto tumefatto veniva trasportata in ospedale e giudicata con una prognosi di 7 giorni per un ematoma orbitale destro.

Per questi gravi fatti di violenza domestica, verificatisi a Reggio Emilia il 7 dicembre 2015, il 30enne nordafricano, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Reggio Emilia che hanno dato esecuzione all’ordine di Carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura reggiana essendo divenuta definitiva la sentenza di condanna a 1 anno e 1 mese di reclusione per i reati di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato quindi condotto in carcere dai Carabinieri che hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo conseguente alla sentenza di condanna emessa il 16.6.2016 dal GIP del tribunale di reggio Emilia, divenuta definitiva a seguito della decisione della Corte Suprema di cassazione che dichiarava inammissibile il ricorso.