Decine di controlli sono stati eseguiti in città dai carabinieri del nucleo radiomobile di Reggio Emilia, nell’ambito di una mirata attività di controlli disposta dal colonello Antonino Buda, comandante provinciale dei carabinieri reggiani, avuto riguardo ai soggetti sottoposti a misure alternative o che beneficiavano di misure cautelari meno afflittive rispetto al carcere (sorveglianza speciale, libertà controllata, libertà vigilata, arresti domiciliari, obbligo di firma etc..). Complessivamente una trentina i controlli nei confronti di altrettanti soggetti ad opera dei carabinieri in forza al comando provinciale: una vera e propria task force che ha portato a rilevare 2 gravi violazioni per i quali altrettante persone sottoposte a misure alternative sono state denunciate.

Nell’ordine un 30enne della Repubblica domenicano che beneficava dei domiciliari in città è stato denunciato per evasione: all’atto dei controlli l’uomo non è stato reperito in casa da dove si è allontanato arbitrariamente per poi far ritorno successivamente. Si tratta di un corriere “ovulatore” di cocaina che nel luglio del 2016 era stato arrestato dai carabinieri, in quanto fermato nell’area aeroportuale di Milano Malpensa era stato trovato in possesso di oltre un chilo di cocaina confezionata in ovuli che il corriere aveva ingerito e quindi trovate, a seguito di esame radiografico, all’interno delle cavità endo addominali. Stessa denuncia è stata operata dai carabinieri reggiani nei confronti di un georgiano 42enne ai domiciliari in centro storico da dove  è risultato essersi arbitrariamente allontanato incorrendo nel reato di evasione. Si tratta di un rapinatore che nel dicembre del 2017 era stato arrestato a Modena in quanto fermato a seguito di un furto notturno in abitazione aveva cercato di guadagnarsi la fuga usando violenza nei confronti degli operanti che subito intervenuti su richiesta del derubato l‘avevano fermato traendolo in arresto. Per entrambi il giudice competente potrebbe presto revocare il beneficio dei domiciliari disponendo il loro accompagnamento presso il carcere di Reggio Emilia.