L’altro ieri personale della Polizia di Stato interveniva presso un negozio di abbigliamento sito in via Emilia San Pietro in seguito a segnalazione di un avvenuto furto. Giunta sul posto la pattuglia della Squadra Volante, riusciva tramite la testimonianza dell’addetto alla sicurezza a ricostruire che un ragazzo di 24 anni di nazionalità pakistana aggirandosi con fare sospetto tra le corsie e i piani del negozio attirava l’attenzione della vigilanza che decideva quindi di seguirne i movimenti a debita distanza. Il taccheggiatore, dopo aver
prelevato un t-shirt, si dirigeva verso una delle cabine di prova e dopo aver passato lì dentro qualche minuto, ne usciva senza la maglia prima prelevata e dirigendosi verso l’uscita del negozio senza fermarsi a pagare nulla. A quel punto, l’addetto alla sicurezza, insospettitosi, guardava nel camerino e invece di trovare la maglietta in questione, trovava invece un’altra maglietta non in vendita in quel negozio e lì abbandonata.
Raggiunta la zona in prossimità dell’uscita e fermava il taccheggiatore intento a uscire, chiedendogli spiegazioni. Il cittadino pakistano inizialmente forniva dichiarazioni vaghe e
contrastanti fino a quando non veniva avvisato più volte dalla sicurezza che era stata chiamata la Polizia di Stato. Solo a quel punto, apriva la giacca e mostrava come aveva indossata la maglietta effettivamente prelevata poco prima dagli scaffali del negozio. La merce in questione, dal valore di 4,99 euro, on risultava danneggiata né alterata. Veniva riconsegnata all’avente diritto per la successiva rimessa in vendita. Il cittadino pakistano veniva invece denunciato per il reato di furto aggravato.
In serata una pattuglia interveniva in via Casoli per effettuare un sopralluogo di furto in abitazione. Giunti sul posto gli agenti prendevano contatti con la richiedente una cittadina reggiana di 27 anni, la quale riferiva che il furto poteva essere stato commesso tra le ore 17,30 e le ore 20,00 – frangente in cui i proprietari di casa erano assenti. I malfattori, dopo essersi arrampicati sulla grondaia, raggiungevano il balcone situato al primo piano. A quel punto forzavano la relativa portafinestra per poi rovistare principalmente nelle tre camere da letto. La richiedente dichiarava che da un sommario controllo erano stati asportati alcuni gioielli da donna da inventariare.
La casa non è dotata di sistemi di allarme o di videosorveglianza.
Intorno alle 21 la Polizia di Stato interveniva in via Modena per effettuare un sopralluogo di tentato furto. Sul posto gli agenti della Squadra Volante prendevano contatti con il richiedente e residente, un cittadino reggiano di 57 anni, il quale riferiva che al momento di rientrare in casa verso le 20,10, gli era impedito l’accesso poiché la porta di ingresso era chiusa dall’interno tramite chiavistello. Riferiva che il fatto si era verificato tra le ore 19:30 e le ore 20:10 mentre lui era assente. Ignoti si arrampicavano dalla tubatura del gas
raggiungendo il balcone al primo piano, dove infrangevano il vetro della porta finestra. Una volta guadagnatosi l’ingresso nell’abitazione, i malviventi mettevano a soqquadro i vari locali ma da una prima occhiata il richiedente non rilevava che fosse stato asportato nulla.
L’abitazione non è dotata di sistemi di allarme o di videosorveglianza.