“Azienda ospedaliera S.Orsola di Bologna nel caos: oltre a mancare il primario di Chirurgia toracica da 20 anni, l’unica sede regionale che effettua l’intervento di trapianto del polmone rischia di non poter più effettuare questo tipo di operazione. Il rischio è concreto perché alcuni professionisti del reparto specializzato in questa tipologia di percorso, negli ultimi mesi hanno preferito spostare le proprie competenze in ospedali di altre regioni”.

La denuncia arriva dal consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti, che spiega: “Il chirurgo specialista del S.Orsola che in questi anni ha seguito il percorso “Trapianto di polmone” ha infatti chiesto il trasferimento in un nosocomio veneto che gli prospetta condizioni lavorative non “insostenibili” come quelle che, invece, si trovano nell’azienda ospedaliera emiliana. Condizioni che hanno già indotto altri professionisti medici ad abbandonare in passato il S.Orsola. Poiché la perdita di personale qualificato, medici competenti e professionisti sembra non accennare a diminuire, ora si fa sempre più attuale la prospettiva che il servizio di trapianto del polmone possa essere interrotto”. A questo si aggiunga anche nel reparto di Chirurgia Toracica manca il primario da un ventennio: una mancanza che purtroppo è resa “normalizzata” dalla consolidata lista di facenti funzioni che, dunque, non rendono necessario l’insediamento di un primario vero e proprio” aggiunge il consigliere.

“Ovvio che la nostra regione non possa permettere che tutto ciò avvenga. Pertanto – sottolinea Marchetti – chiedo alla Giunta se sia al corrente dell’emorragia di medici in atto al S.Orsola, se si sia attivata per bloccare tale “fuga di professionisti”, se si corra realmente il rischio che le operazioni di trapianto del polmone possano essere sospese e, nel caso, quale sarà il destino dei pazienti presenti nelle liste di attesa di trapianto”.

Da ultimo, conclude il consigliere leghista: “La Giunta ha previsto investimenti per superare questo momento di impasse che sta mettendo in serio pericolo la vita di numerosi cittadini emiliano-romagnoli?”