La direzione di Arpae ha risposto tempestivamente alla richiesta del sindaco sulle emissioni di Benzene da parte delle Fonderie Cooperative della Madonnina e sul documento che l’avvocata Chiara Costetti ha dichiarato di aver trovato nel fascicolo della Procura di Modena.

Per quanto riguarda il Benzene, Arpae informa che “i monitoraggi ambientali eseguiti nel quartiere Madonnina hanno sempre previsto anche la determinazione del Benzene” e che “gli esiti delle campagne di monitoraggi sono pubblicati sul sito web dell’Agenzia”. Arpe prosegue evidenziando che “dall’esame dei monitoraggi non si rilevano criticità per quanto riguarda le concentrazioni ambientali di Benzene”.

Il documento citato dall’avvocata Costetti, redatto congiuntamente da Arpae e Ausl, non è stato solo consegnato alla Procura per i procedimenti di sua competenza, ma anche al tavolo tecnico comunale in data 8 settembre 2017, e dunque, per Arpae, non può essere considerato un documento ignoto e tantomeno segreto. La presenza di Benzene, in concentrazioni ampiamente al di sotto dei limiti di legge previsti, venne anche riportata nei comunicati del Comune dell’11 settembre.

L’analisi comunque, specifica Arpae, è servita per chiedere già dallo scorso anno “in via cautelativa l’implementazione di idonei sistemi di abbattimento di tali sostanze, nonché la determinazione di valori limite di emissione più restrittivi rispetto a quanto stabilito dalle norme vigenti”.

Prendendo atto dei chiarimenti di Arpae, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli osserva che “denunce e preoccupazioni sono comprensibili e noi siamo sempre a fianco dei cittadini per tutelare la salute di tutti. Bisogna però evitare polveroni e allarmismi, che possono servire per polemizzare con l’amministrazione, ma non certo per risolvere i problemi. Nel caso delle Fonderie Cooperative abbiamo avviato un percorso, aperto alla partecipazione e al controllo dei cittadini, che prevede sia misure di emergenza per ridurre le emissioni e i cattivi odori, che una prospettiva strategica di chiusura dell’attuale impianto nel gennaio del 2022 e di rigenerazione dell’area di via Zarlati, con delocalizzazione dell’azienda grazie alla realizzazione di un nuovo impianto, tecnologicamente moderno, a servizio della filiera produttiva modenese. Su entrambi i temi – precisa il sindaco – l’Amministrazione sta rispettando i tempi annunciati al Consiglio comunale. Il sistema sperimentale di abbattimento di emissioni e odori è in essere, mentre sulla delocalizzazione l’azienda presenterà il progetto ai primi di luglio”.

Muzzarelli conclude sottolineando che si tratta di “un percorso complicato, ma non risulta che ci siano vere alternative. Pertanto mi auguro che tutti concorrano al suo successo e non a un fallimento che lascerebbe in eredità solo meno posti di lavoro e un’area degradata”.