Nella giornata di ieri, personale della Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà quattro individui che, in concorso tra loro, hanno tentato di falsare l’esito finale della prova d’esame del conseguimento della patente di guida con strumentazione radio collegata a distanza.

La Squadra Volante durante il servizio del controllo del territorio, transitando in Strada per Cognento, nei pressi del parcheggio posteriore dell’ex hotel Raffaello, ha notato un via vai sospetto di uomini ed ha deciso di procedere al controllo di due autovetture a bordo della quale vi erano un cittadino rumeno, un italiano ed un marocchino.

Alla vista della Polizia i due hanno cercato di disfarsi di alcuni oggetti successivamente recuperati, ovvero un “antennino” collegato a dei fili ed a un circuito con del nastro isolante. Da una perquisizione più approfondita del veicolo del rumeno, è stato recuperato svariato materiale elettronico tra cui diversi modem portatili, auricolari per cellulari, trasmettitori, batterie, microcamere e antenne di piccole dimensioni.

Nella tasca dei pantaloni dell’italiano sono stati recuperati 1265 euro in banconote di vario taglio e 15 bollettini postali in bianco intestati al Dipartimento dei Trasporti Terrestri recuperati all’interno della propria auto.

Il marocchino, di 41 anni, invece occultava sotto i vestiti una telecamera, un trasmettitore collegato ad un auricolare, strumentazione attraverso la quale avrebbe ottenuto suggerimenti per la corretta compilazione del test, in cambio di una somma di 3000 euro. Pur utilizzando questo stratagemma NON ha conseguito il titolo.

Nei pressi delle due autovetture è stato fermato ed identificato anche un quarto uomo, un cittadino indiano di 25 anni, che spontaneamente ha riferito agli operatori di polizia di aver appena sostenuto l’esame di teoria per il conseguimento della patente di guida presso la Motorizzazione Civile utilizzando la strumentazione fornita dal rumeno in cambio di una somma imprecisata che gli avrebbe consegnato successivamente.

I quattro soggetti sono stati accompagnati in Questura per accertamenti più approfonditi dai quali è emerso che il rumeno di anni 43 era già stato deferito all’A.G. per il medesimo reato mentre l’italiano, classe 1974, risulta avere a proprio cariche condanne precedenti per reati contro la persona e il patrimonio.