Un Distretto che presenta elementi di innovazione accanto ad alcune innegabili difficoltà, all’interno del quale sono in atto mutazioni significative, e una polarizzazione tra grandi aziende, con oltre 50 dipendenti, e piccole e piccolissime, maggiormente in difficoltà ma dotate sia di una forte vocazione all’innovazione di prodotto, che capaci di muovere i primi passi per ampliare la propria presenza sui mercati esteri: questa, in estrema sintesi, la fotografia del settore fornita dal 12° Osservatorio del settore tessile abbigliamento nel Distretto di Carpi, realizzato dall’Istituto di ricerca R&I e presentato ieri, mercoledì 13 giugno, all’Auditorium della Biblioteca Loria da Daniela Bigarelli, alla presenza, oltre che di imprenditori e associazioni di categoria, dell’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, del Docente di Economia Industriale all’Università degli Studi di Parma Franco Mosconi e dell’assessore all’Economia del Comune di Carpi Simone Morelli.

E proprio quest’ultimo ha sottolineato come l’Osservatorio, che in questo caso ha presentato i dati dal 2013 al 2017, rappresenti un importante strumento sia per comprendere punti di forza e debolezze, così come le linee evolutive del comparto, sia per programmare politiche di sostegno efficaci: “Da qualche anno ci stiamo impegnando molto con il progetto Carpi Fashion System – ha ribadito Morelli – e che la direzione sia quella giusta lo dimostra il successo di Moda Makers, la partecipazione agli incoming degli operatori esteri e il sostegno alla partecipazione delle nostre aziende alle fiere nazionali e internazionali. Non ultimo, il Polo della Creatività, il cui cantiere è da poco stato inaugurato, porterà sul territorio competenze, strumenti e professionalità utili a potenziare sia la formazione di nuovi talenti, che quelle azioni di ricerca e sviluppo sempre più necessarie per le aziende che vogliano stare sul mercato puntando alla più alta qualità possibile, senza venir penalizzate dalla competizione sul prezzo, che riguarda invece i prodotti di fascia più bassa”.

Le imprese operative ad oggi nel Distretto sono in totale 783, di cui 236 imprese finali e 547 di subfornitura, con 5412 nelle unità locali. Nel 2017 il fatturato complessivo ammonta a 1336 milioni di euro, e la previsione 2018 indica un incremento. A soffrire maggiormente, nel periodo 2013-2017, sono state le imprese di minori dimensioni, sia fra le imprese che lavorano per il mercato finale sia fra quelle di subfornitura. Quello che più penalizza il Distretto, che continua a proporre prodotti di fascia medio-alta prevalentemente destinati all’abbigliamento femminile, è la dipendenza ancora molto elevata dal mercato interno, che ha rallentato i consumi, rispetto a una crescita su quelli esteri inferiore alla media nazionale. Tuttavia, come sottolineato da Daniela Bigarelli, si registra un aumento della propensione all’esportazione, soprattutto per le imprese di dimensioni più ridotte, e un aumento nel numero medio di Paesi esteri in cui esportano. Ad aumentare sono anche gli investimenti in promozione, la partecipazione a fiere e missioni commerciali, così come le risorse destinate a ricerca e sviluppo: “Questo dimostra – ha puntualizzato Bigarelli – l’elevata capacità creativa del Distretto, che nel complesso propone al mercato, ogni anno, 97.000 diversi modelli ed è in grado di produrre prodotti di qualità 100% made in Italy”.

Tra le necessità più importanti segnalate dalle imprese finali, ai primi posti vi sono l’ingresso in nuovi mercati esteri, la ricerca di nuove tipologie di clienti, un aumento della qualità e una riduzione dei costi di produzione. La subfornitura sottolinea anche la necessità di promuovere il Distretto nel suo complesso sui mercati esteri, con un’attenzione specifica a comunicazione, immagine e marketing. “Le sfide che si presentano al Distretto – ha concluso Bigarelli – riguardano come valorizzare gli aspetti qualificanti delle aziende sui mercati esteri, e come sostenere l’intera filiera produttiva, frammentata in imprese di micro dimensione”.

Dal canto suo, Mosconi ha sottolineato l’importanza di aumentare le esportazioni e gli investimenti in conoscenza, mentre l’assessore Costi ha ricordato i numerosi interventi della Regione in favore delle piccole e medie imprese, e l’attenzione particolare dedicata al settore del Fashion, individuato come strategico per tutta l’Emilia-Romagna: “Occorrono prodotti unici, di alta qualità, realizzati con processi innovativi. Noi siamo a fianco delle aziende in questo percorso, e auspichiamo che gli imprenditori, anche grazie alle associazioni di categoria, si giovino sempre di più degli strumenti, sia in termini di risorse economiche che di competenze e conoscenze, che la Regione sta mettendo a loro disposizione.”

L’Osservatorio è promosso dal Comune di Carpi e co-finanziato da Regione Emilia Romagna insieme a Carpi Fashion System, il progetto di valorizzazione delle aziende del Distretto moda promosso dalle Associazioni imprenditoriali del territorio, CNA, LAPAM-Confartigianato, Confindustria Emilia e dal Comune di Carpi, con il determinante contributo di Fondazione CR Carpi.