“Apprezzabile lo sforzo della Regione in direzione di una riduzione del traffico veicolare applicando quanto prevede il PAIR 2020. Meno, il fatto che tra i cosiddetti parcheggi scambiatori indicati dal Comune di Modena, in almeno 5 di essi, sono presenti altrettante medio-grandi strutture di vendita. Cosa che penalizza oltre a favorire forme di concorrenza poco leale, le piccole attività commerciali di vicinato, per: la comodità dell’acquisto immediato vista la presenza di un centro commerciale o struttura simile, e la difficile raggiungibilità, se non coi mezzi pubblici, dei negozi di quartiere. Come potremmo leggerla: meno inquinamento (come se le aree dei parcheggi scambiatori non fossero inquinate…), ma con regalo alla GDO?” Questa la posizione di Confesercenti area di Modena, di fronte all’ormai imminente avvio del provvedimento di limitazione del traffico veicolare esteso anche ai veicoli euro4.

“L’estensione del divieto di circolazione anche ai veicoli diesel euro 4 – evidenzia Mauro Salvatori, presidente Confesercenti per l’area della città di Modena – ci viene segnalato da molti operatori, collocati all’interno dell’anello delle tangenziali, come limitativo rispetto alla possibilità di circolare liberamente, con la conseguente difficoltà da parte dei clienti di raggiungerli per gli acquisti. Oltre al fatto che, tra i ‘parcheggi scambiatori’ indicati dove lasciare la propria auto, in diversi v’è la presenza di medio grandi strutture commerciali di vendita. Elemento che contribuisce “oggettivamente” ad incanalare la clientela in una unica direzione. Non siamo in grado di conoscere – riprende Salvatori – quanti modenesi, in previsione dell’estensione del divieto ai diesel euro 4, abbiamo provveduto a rinnovare il proprio parco auto. L’impressione che ne ricaviamo è che i cittadini e quindi i consumatori interessati dal provvedimento siano in una cifra maggiore rispetto all’anno passato. E ciò accade in una situazione economica in cui, come rilevato dai dati Istat, le vendite al dettaglio, da dicembre 2017 a luglio 2018 risultano in calo sia nei negozi di vicinato, che nella grande distribuzione. È indubbio dunque che provvedimenti restrittivi alla circolazione veicolare delle persone di questo genere, impattino maggiormente e negativamente sulle piccole e piccolissime imprese del commercio.”

“In tal contesto – continua e conclude Salvatori – siamo dell’opinione che andrebbe complessivamente rivisto, il sistema dei divieti alla circolazione. La cui efficacia dal punto di vista dell’abbassamento dell’inquinamento atmosferico in città attraversate da tangenziali e autostrade, è quanto meno dubbia. Senza contare inoltre che la limitazione alla circolazione veicolare (qualora non vi fossero altre soluzioni), dovrebbe essere tale da non creare sul versante della concorrenza tra imprese, condizioni, da agevolare alcune imprese a discapito di altre. Siamo consapevoli che il margine di manovra dei comuni è limitato e che la Regione ha un peso preponderante nella predisposizione dei divieti. Auspichiamo però che il piano sia rivisto con un’ottica di effettiva efficacia per la salute dei cittadini e di equità nei confronti delle attività economiche.”