La Polizia di Stato ha arrestato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, un rumeno diciassettenne autore di una violenta rapina e di una brutale aggressione avvenute nel mese di giugno.

Le indagini, condotte dalla Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” della Squadra Mobile della Questura di Bologna, sono partite già dalla tarda serata del 14 giugno, giorno in cui in via Beniamino Gigli intorno alle 7 di sera, un ragazzo con un cappello di paglia in testa ha avvicinato un passante e con la scusa di chiedere un accendino gli ha intimato di consegnargli il cellulare e il denaro.

Il ragazzo con il cappello, ha approfittato del timore suscitato nell’uomo per sfilargli dal portafoglio una banconota da 50 euro e per sferrare un potente pugno al volto dell’uomo che, rimasto tramortito, ha dovuto successivamente fare ricorso al pronto soccorso che gli ha diagnosticato un trauma facciale con prognosi di 7 giorni.

Alle successive ore 20 in pieno centro a Bologna ovvero nella centralissima via Goito un ragazzo con un cappello di paglia ha aggredito una signora “colpevole” di non avergli dato una sigaretta. La reazione che ne è scaturita è stata violentissima, il ragazzo ha colpito ripetutamente con pugni e schiaffi la donna e non si è fermato neanche quando alcuni passanti hanno cercato di placarlo scatenando però la propria furia anche contro di loro.

Nel corso del pomeriggio si è diffusa una sorta di psicosi tra coloro che si accingevano a trascorrere un normale giovedì di shopping per le vie del centro città, tanto che numerose sono state le segnalazioni di cittadini che pensavano di aver individuato il responsabile delle aggressioni.

Gli uomini e le donne della Squadra Mobile si sono messi subito al lavoro per poterlo individuare e sin dalle prime testimonianze raccolte, unite alle immagini degli impianti di videosorveglianza hanno incanalato gli sforzi investigativi verso l’ipotesi che l’ignoto autore della rapina di via Gigli e dell’aggressione di via Goito fossero la stessa persona.

Dopo aver circoscritto il campo dei sospettati sulla base degli elementi raccolti, all’opera di analisi è stata aggiunta anche una incessante e continua perlustrazione su strada che già il 27 luglio ha portato ad individuare il giovane mentre passeggiava in centro città indossando gli stessi abiti che aveva il giorno dei violenti reati commessi.

Il quadro indiziario raccolto ha trovato conferma nelle testimonianze delle vittime e di alcuni testimoni che riconoscevano tutti con certezza il minore diciassettenne quale autore degli odiosi fatti.

Gli elementi raccolti dagli investigatori della Polizia di Stato hanno consentito alla Procura della Repubblica di Bologna di chiedere ed ottenere dal G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna dr. Luigi Martello l’emissione della custodia cautelare in carcere.