“Oggi è una giornata importante. Non soltanto perché presentiamo questo piano ma perché stiamo iniziando un percorso culturale molto più profondo. Un percorso d’inclusione, di ripensamento delle nostre città come spazi per tutti. Accessibilità urbana non significa soltanto abbattere le barriere architettoniche o rifare i marciapiedi: significa promuovere, prima di tutto a livello culturale, un’idea di società diversa”.

Con queste parole il sindaco di Maranello Massimiliano Morini ha commentato la presentazione del Piano dell’Accessibilità Urbana, nato con l’obiettivo, condiviso da Comune, cittadini associazioni, di rendere il territorio accessibile a tutti e i luoghi pubblici sempre più inclusivi per tutti i cittadini che riconoscono nello spazio urbano il luogo della socialità, dell’incontro e della relazione.

Il Piano è stato presentato alla Biblioteca Mabic questa mattina in un incontro pubblico in cui il sindaco e gli assessori hanno illustrato lo stato di avanzamento dei lavori per rendere il territorio più facilmente accessibile.

Tra gli interventi già realizzati e presentati nel corso della mattinata, il superamento delle barriere architettoniche su alcune delle principali strade e marciapiedi in centro e nelle frazioni e la realizzazione di parchi pubblici con giochi e arredi inclusivi. “E’ un progetto in fase di sviluppo”, hanno spiegato nel corso della mattinata al Mabic gli assessori Luigi Zironi e Patrizia Caselli, “che ha lo scopo di ripensare la città per renderla più accogliente e accessibile a tutti, in particolare per coloro che hanno difficoltà di movimento.

Nella progettazione abbiamo coinvolto i cittadini, molti dei quali con disabilità, che vivono la città ogni giorno, e le associazioni che si occupano di disabilità, chiedendo  di mettere a disposizione la loro conoscenza e sensibilità e anche di segnalarci i luoghi in cui si presentano delle criticità.

Per mappare puntualmente Maranello e le frazioni, alcune di queste persone con disabilità si sono spostate in carrozzina lungo il territorio comunale, dotate di un dispositivo che consentiva di mappare e geolocalizzare in tempo reale le barriere architettoniche presenti.

L’Amministrazione ha stanziato i fondi per affidare l’incarico ad un architetto, esperto nel tema, che, supportato dagli uffici tecnici del Comune, ha svolto un lungo lavoro di analisi fatto di raccolta dati, ascolto delle associazioni, elaborazione di interviste e questionari, effettuando diversi sopralluoghi sul territorio con l’ausilio di una carrozzina, per individuare i punti critici e progettarne il superamento.

E’ stato fondamentale il contributo dei cittadini e delle associazioni, sia quelle che si occupano di disabilità che quelle che hanno raccolto fondi da destinare concretamente per dare un contributo alla realizzazione di opere pubbliche come i parchi inclusivi. Chiaramente i lavori sul territorio non si esauriscono con questi primi interventi: il Piano è uno strumento di pianificazione che ci consente di mappare i luoghi pubblici e di impostare la programmazione per il superamento delle barriere architettoniche. Per quest’anno e per il 2019 sono già stanziate le somme in bilancio con un capitolo apposito: in programma ci sono lavori per il superamento delle barriere a San Venanzio, Torre Maina, Pozza e Gorzano, con progetti preliminari che saranno definiti con il contributo delle associazioni e dei portatori di interesse. Il Piano sarà anche pubblicato sul sito Internet del Comune, a disposizione di cittadini e tecnici. Si tratta di un lavoro di ricerca che deve guidare la nostra azione anche in futuro: non soltanto per abbattere le barriere esistenti ma soprattutto per non crearne di nuove”.

“La giornata di oggi – ha rimarcato il sindaco Morini – ci consente di presentare un progetto che per caratteristiche e finalità, è senza dubbio innovativo. Il tema dell’accessibilità è un fatto non soltanto urbanistico o edilizio ma prima di tutto culturale: e un approccio di questo tipo alla questione è possibile solo grazie alla consapevolezza e alla partecipazione di persone e associazioni che vivono il territorio.

Sappiamo naturalmente che resta ancora molto lavoro da fare. L’incontro di oggi, quindi, è soltanto una tappa di un percorso che deve proseguire per immaginare e costruire nel tempo uno spazio urbano sempre più a misura di tutti”.