‘Questa autonomia s’ha da fare. E si farà’. Ne sono certi il Presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore all’Autonomia della regione Lombardia, Stefano Bruno Galli. I due erano ospiti del convegno sull’autonomia regionale promosso da Lapam Confartigianato. Un convegno molto interessante e molto pratico, dove la politica ‘spettacolo’ ha lasciato spazio a quella concreta e tangibile, magari meno fashion ma molto più formativa e utile per cittadini e imprese.

Bonaccini e Galli, pur provenienti da partiti e culture politiche molto diverse, si sono ritrovati su questo tema, ovvero sulla richiesta (formalizzata dall’Emilia-Romagna e dalla Lombardia per 15 competenze, dal Veneto con 23) di gestire in loco un pacchetto di deleghe tra cui quelle per formazione professionale, politiche del lavoro e ambiente. In pratica le regioni che hanno già fatto richiesta stanno attendendo dal Governo il via libera, che avverrà con una legge che richiede la maggioranza assoluta dei due rami del Parlamento, per gestire competenze e trattenere i denari necessari a farlo.

Il Presidente Stefano Bonaccini spiega: “Non ho motivo di credere che non otterremo l’autonomia perché abbiamo fatto le cose davvero per bene e il confronto con il ministero degli Affari regionali è quotidiano, tanto che lo stesso Governo ci sta dando atto della bontà del lavoro fatto. Quando? Mi aspetterei che Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna che insieme hanno iniziato il percorso, insieme lo terminassero, se poi qualcuno vorrà far arrivare prima una regione [il riferimento è al Veneto] sarà una questione politica. A me interessa ben poco se arriveremo un po’ prima o un po’ dopo, a me interessa di ottenere quello che spetta all’Emilia Romagna, una Regione virtuosa che ha i conti in ordine e merita di essere premiata. Non si tratta di avere più soldi da Roma, ma di far restare le risorse per ogni competenza che non gestirebbe più lo Stato: abbiamo la presunzione di poterle spendere meglio rispetto a ora. Non saranno pochi i vantaggi per le imprese: internazionalizzazione, sostegno alle start up, ricerca, formazione mirata, attrattività… l’autonomia ci permetterebbe di modulare i finanziamenti. Un esempio concreto: molte imprese cercano figure specializzate e non le trovano, si tratta di migliaia di potenziali posti di lavoro. Se ci verrà concessa autonomia, come ci dovrà essere concessa, una parte di risorse le metteremo per irrobustire la rete dei tecnopoli proprio per formare le figure che servono. La nostra è una Regione molto manifatturiera che ha comparti industriali che necessitano di figure che in altre parti d’Italia magari non sono richieste”. Il Presidente dell’Emilia-Romagna conclude: “Tutte le richieste che abbiamo fatto le abbiamo condivise all’unanimità con le parti sociali e dunque anche insieme anche a Lapam Confartigianato che ringrazio, perché ha fatto con noi un lavoro di mesi e mesi che ha portato a questo punto”.

“L’importante è arrivare in fondo”. E’ lapidario Stefano Bruno Galli, assessore all’Autonomia della regione Lombardia: “Per la prima volta nella storia della Repubblica questa pare essere la volta buona. Il problema è che quelle regioni che hanno fatto buon uso del regionalismo, hanno implementato i livelli di democrazia e hanno utilizzato le risorse con maggiori livelli di produttività e redditività, devono essere premiate nell’interesse esclusivo dell’intero Paese. Quali vantaggi per le aziende? E’ evidente che l’autonomia andrà bene nel momento in cui non si replicheranno quei modelli che sono ormai superati e deteriori, modelli elefantiaci caratteristici delle strutture centralizzate. Autonomia vuol dire un futuro deburocratizzato e defiscalizzato”.

Galli parla dell’interlocuzione col Governo: “Con Roma c’è un dialogo molto intenso. Fin dall’insediamento del nuovo Governo abbiamo cominciato le trattative al ministero degli Affari Regionali e abbiamo consegnato l’intesa scritta formalmente il 22 di ottobre, pochi giorni fa. Per i tempi si parla della chiusura dell’intesa subito prima o subito dopo Natale. L’idea è di arrivare a quel punto in Parlamento, presumibilmente subito dopo Natale visto che Camera e Senato saranno impegnati con la Legge di Stabilità”.

Conclude il Presidente Lapam Confartigianato, Gilberto Luppi: “Vogliamo l’autonomia perché rimangano più risorse sul territorio da poter gestire per chi conosce direttamente i problemi. Queste risorse ci auguriamo vengano utilizzate bene: non tutte le regioni sono uguali ed è importante diversificare. Poi ci auguriamo che questa autonomia porti anche a sburocratizzare che è uno dei grandi problemi per le nostre imprese”.