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Per approfondire i dati risultati dalle analisi delle emissioni di Fonderie cooperative e dalle campagne di monitoraggio sulla qualità dell’aria nell’area di via Zarlati, l’ultima delle quali ancora in corso, si riunirà una commissione consiliare entro la fine di gennaio. Lo ha confermato l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi accogliendo la richiesta dei gruppi consiliari, su iniziativa del Pd, a seguito della sospensione dei due ordini del giorno, proposti da Lega nord e M5s, che chiedevano l’installazione di una centralina fissa per la misurazione del benzene.

L’assessora, nella seduta di giovedì 22 novembre, ha risposto alle interrogazioni presentate da Luigia Santoro, Lega nord, e da Carmelo De Lillo, Pd annunciando che le analisi dei campionamenti sulle emissioni di Fonderie cooperative effettuati da Arpae tra giugno e luglio 2018, e che saranno pubblicate a breve, hanno confermato che tutti i valori sono al di sotto dei limiti prescritti dall’Autorizzazione integrata ambientale. “Proseguono inoltre – ha ricordato l’assessora – le attività di monitoraggio della qualità dell’aria e le sperimentazioni e gli interventi per ridurre le emissioni odorigene di Fonderie cooperative così come prescritto dal Tavolo tecnico istituito dal Comune di Modena al quale, oltre all’amministrazione e all’azienda, partecipano gli enti per il controllo e la tutela dell’ambiente e della salute pubblica Arpae e Ausl”. L’assessora ha inoltre confermato la massima disponibilità a partecipare a eventi di formazione aperti ai cittadini e a convocare una commissione consiliare di approfondimento.

Il percorso su Fonderie, che vede uniti l’amministrazione, gli enti preposti al controllo della tutela della salute pubblica e i residenti, ha sottolineato Filippi “è un percorso di condivisione e di trasparenza che però ha valore se e solo se, viene riconosciuta la competenza e la reciproca buona fede di tutti gli attori in campo e si mantiene la fiducia nelle istituzioni e negli enti di controllo pubblici”.

Nella stessa seduta sono stati proposti e poi sospesi dall’assemblea due ordini del giorno, presentati rispettivamente da Lega nord e Movimento 5 stelle, che richiedevano l’installazione permanente per almeno un anno di una centralina per il monitoraggio delle emissioni inquinanti.

Entrambe le interrogazioni prendevano spunto dall’accertamento di coperture d’amianto danneggiate sul tetto dello stabilimento di via Zarlati per chiedere quali siano gli interventi previsti, quale la situazione in merito alle azioni per la tutela della salute pubblica e se siano confermate le previsioni per la delocalizzazione dello stabilimento.

Sulle coperture contenenti amianto, l’assessora Filippi ha ricordato che Fonderie cooperative ha “informato l’amministrazione di aver subito danneggiamenti in alcuni punti con una lettera datata 13 settembre”. A seguito della comunicazione Ausl ha eseguito un sopralluogo prescrivendo all’azienda di effettuare entro un anno i necessari interventi di bonifica che Fonderie ha già programmato nel corso del fermo impianto tra dicembre e gennaio. Nello stesso periodo sarà inoltre iniziata sul camino E26, quello più impattante, l’installazione dell’impianto sperimentale per l’abbattimento degli odori in uscita e saranno realizzate le tamponature di diverse aperture del fabbricato.

Filippi ha quindi ricordato che fino a fine mese Arpae, in accordo con il Comune, condurrà una campagna di monitoraggio della qualità dell’aria, la terza, per meglio comprendere le ricadute ambientali delle emissioni di inquinanti, compreso il benzene, nell’area prossima allo stabilimento. I monitoraggi hanno rilevato che le concentrazioni ambientali di benzene nei pressi della fonderia risultano dello stesso ordine di grandezza di quelle rilevate dalle centraline fisse di via Giardini e del parco Ferrari”. I valori di benzene nell’area urbana di Modena si sono attestati negli ultimi anni a circa 1,5 microgrammi per metro cubo di media annuale: un valore ampiamente sotto il limite di 5 microgrammi per metro cubo fissato per la protezione della salute umana. “Alla luce dei rilievi effettuati – ha spiegato Filippi – Arpae ritiene che non via sia un rischio di esposizione della popolazione a concentrazioni di benzene pregiudizievoli per la salute e che, per questo motivo, non ci siano i presupposti per l’installazione di una centralina fissa nel quartiere Madonnina”.

Infine, come stabilito nel corso dell’ultima riunione del Tavolo tecnico che si è tenuta il 22 ottobre, in conseguenza della presentazione del nuovo piano industriale, il Comune di Modena e Fonderie si sono accordati per scrivere nei prossimi mesi un nuovo protocollo d’intesa nel quale sarà stabilito un cronoprogramma stringente anche per quanto riguarda la dismissione, la bonifica e la valorizzazione dell’area di via Zarlati.

L’ordine del giorno presentato per la Lega nord da Luigia Santoro specificava che l’acquisto della centralina sarebbe avvenuto “a carico del comitato Respiriamo aria pulita attraverso una sottoscrizione pubblica allargata a tutta la città” e che lo stesso comitato “conviene di concordare con Arpae le caratteristiche di tale apparecchiatura, il costo, l’azienda presso la quale effettuare l’acquisto, il laboratorio, certificato e riconosciuto, presso il quale far analizzare le emissioni raccolte, da effettuarsi in doppio con Arpae”. Per il M5s, il cui ordine del giorno è stato presentato da Elisabetta Scardozzi, la centralina avrebbe dovuto invece essere installata a carico del Comune a cui si chiedeva inoltre di “pubblicare periodicamente i dati misurati in tempo reale e a fornire uno storico con opportuna scala temporale compatibile con la dinamica del processo” e di richiedere ad Arpae di inserire il benzene nell’Autorizzazione integrata ambientale, “individuando una soglia tale da garantire l’incolumità degli abitanti e il rispetto della legge anche in caso di combinazione con altre fonti inquinanti presenti nella zona”.

 

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Alla presentazione in Consiglio comunale delle interrogazioni di Lega nord e Pd su Fonderie cooperative e dei due ordini del giorno di Lega nord e M5s, poi sospesi in attesa della Commissione consiliare di approfondimento dei dati dei monitoraggi, è seguito un dibattito aperto da Simona Arletti, Pd. Per la consigliera, a fronte degli elementi forniti nella risposta dell’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi, “è condivisibile la richiesta di una Commissione alla quale intervengano anche i tecnici di Arpae, dobbiamo infatti fidarci della scienza e delle istituzioni preposte al controllo: solo se i dati mostreranno criticità potremo chiedere ad Arpae un intervento di monitoraggio permanente. Le risorse della comunità – ha concluso Arletti – vanno utilizzate dopo aver verificato che il bisogno sia reale”. Fabio Poggi ha osservato che il benzene viene già in diversi punti “e in Commissione potremo quindi confrontarci su una serie storica di dati degli inquinanti”. Carmelo De Lillo ha apprezzato l’adesione alla proposta di sospendere gli ordini del giorno, “affrontando trasversalmente la discussione: questo è un tema che non deve diventare divisivo perché si parla della salute di tutti i cittadini. L’amministrazione sta lavorando fin dal primo giorno con serietà e dedizione; il problema non è risolto ma sono soddisfatto – ha aggiunto – del punto a cui sono arrivati il percorso e la discussione”.

Per Art.1-Mdp-Per me Modena, Marco Malferrari ha espresso parere favorevole allo svolgimento della Commissione “per avere elementi in più da parte dei tecnici”.

Marco Chincarini, Modena bene comune, si è detto favorevole al monitoraggio con una centralina, “non per un principio di precauzione ma perché in questo modo diciamo ai cittadini che il Comune c’è, che si sta prendendo in carico la questione e che se c’è qualcosa da tenere attenzionato siamo disposti a fare un investimento”.

Con il trasferimento di una parte produttiva di Fonderie, ha detto Adolfo Morandi, FI, “perdiamo un settore industriale importante in questa città e si dovrebbe verificare se è possibile trovare una soluzione. È stata la proprietà a rinunciare ma l’ha fatto anche tenendo conto di un contesto cittadino nel quale non ha trovato appoggio e credo – ha proseguito – che in questa situazione l’Amministrazione avrebbe dovuto fare qualcosa in più per supportare al meglio l’azienda e mantenere a Modena l’attività”.

Nell’intervento e nella replica, Luigia Santoro, Lega nord, ha chiesto un monitoraggio “più prolungato nel tempo per avere dati più certi. Se una cosa rischia di far male alla salute non si fa. Anche rispetto all’amianto, ci dovrebbero essere più controlli da parte dell’Ausl sull’integrità delle coperture. Ora, con il trasferimento, ci saranno problemi per i lavoratori, ma l’azienda andava spostata da tempo dal centro abitato”.

Intervenendo nel dibattito, l’assessora all’Urbanistica Annamaria Vandelli ha ricordato che il protocollo sottoscritto con l’azienda in vista della delocalizzazione è stato superato dalla decisione di Fonderie di trasferire a Padova una parte del ciclo produttivo. “Stiamo lavorando a una nuova intesa sulla base del fatto che a Modena resteranno cicli produttivi molto meno impattanti. Rimangono gli obiettivi sui quali ci siamo impegnati: ridurre al minimo la perdita di occupazione, chiusura del sito di via Zarlati e individuazione del nuovo sito, bonifica e valorizzazione dell’area”.