Foto di Simone Sechi

«Viviamo un tempo buio, di sguardi torvi, di sospetti che accendono paura, di chiusure, di perdita di umanità. Non ci salveranno i fili spinati, per tessere futuro occorre un filo nuovo, limpido, che intreccia ascolto e memoria, che porta al riconoscimento dell’altro come risorsa e non come fardello. Il teatro è una zattera di senso, porta frammenti di noi dal passato e dall’altrove, prova ad allenarci alla vita, nella complessità, nella fragilità di cui tutti siamo impastati. Il teatro fa lo sgambetto ai pregiudizi, alla propaganda, alle parole urlate e con un soffio ci mette davanti alla verità nuda. Ogni vita è una vita e ogni vita vale»:

Monica Morini introduce “Questo è il mio nome”, spettacolo del Teatro dell’Orsa con attori rifugiati che sabato 1 dicembre alle ore 21 sarà in scena a Montecchio Emilia, in provincia di Reggio Emilia, negli Salone dell’Oratorio della Chiesa di San Donnino Martire. La Caritas parrocchiale ha voluto proporre lo spettacolo, aperto a tutti, in continuità con gli appuntamenti annuali legati ai temi dell’attenzione verso l’altro e dell’accoglienza.

L’ingresso prevede un contribuito di 10 euro (intero) e di 5 euro (under 21). L’Oratorio della Chiesa di San Donnino Martire si trova in Via E. Franchini 43 a Montecchio Emilia (RE).

Info sulla Compagnia: http://www.teatrodellorsa.com/.