Da subito ha proposto temi di grande interesse l’evento in corso a Castelnovo Monti, per i quale sono arrivati rappresentanti da numerose località montane di tutta Italia, località che rientrano nei programmi della Strategia nazionale Aree Interne così come l’Appennino reggiano. Il workshop si svolge al Centro interparrocchiale Don Bosco, con interventi di rappresentanti di Comuni, Unioni montane, province che stanno affrontando l’esperienza della Snai. Questa mattina si è svolta una visita alla Latteria Casale di Bismantova, che ha fatto conoscere agli ospiti da fuori provincia la tradizione e maestria produttiva espressa dal Parmigiano Reggiano di Montagna. Poi nel pomeriggio al Centro Don Bosco è stata illustrata la strategia “La montagna del latte” dell’Appennino, in particolare le azioni previste sull’agricoltura (gli interventi finanziati ne prevedono anche su servizi, sanità, viabilità, commercializzazione dei prodotti tipici, turismo, scuola, formazione e avviamento al mondo del lavoro dei giovani). Il Presidente dell’Unione Appennino Reggiano Enrico Bini, ha rimarcato “l’importanza fondamentale della Strategia “La Montagna del Latte” per il territorio, e delle azioni agricole di cui parliamo oggi: un settore che è insieme tradizione ma anche innovazione, e che fortunatamente negli ultimi anni ha coinvolto anche un alto numero di giovani, grazie ad un nuovo paradigma che è tornato a cogliere e valorizzare l’alto valore culturale, oltre che economico e sociale dell’agricoltura”. Il Vicepresidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Guglielmo Garagnani, ha evidenziato il valore sempre crescente del Parmigiano Reggiano di Montagna, “un prodotto ormai conosciuto e riconosciuto, anche nella sua capacità di rappresentare un elemento di tenuta di questi territori, per cui da parte nostra ci sarà sempre il massimo sostegno ad azioni di promozione e sviluppo proposte dai territori come quella di oggi”. Il Presidente nazionale dell’Uncem Marco Bussone invece si è soffermato più in generale sull’importanza di sostenere azioni economiche per evitare la desertificazione “che ha già colpito numerosi comuni nei territori montani e periferici italiani. Dobbiamo portare questi temi anche all’attenzione nazionale, con un’attenzione e una richiesta forte di una fiscalità differenziata per questi territori”.  Sono poi intervenuti Giampiero Lupatelli del CAIRE illustrando la strategia territoriale per quanto riguarda il settore agricolo, Sabrina Lucatelli coordinatrice della Strategia Nazionale delle Aree Interne, altri esponenti dei soggetti che hanno accompagnato il percorso della Strategia d’Area dell’Appennino, e l’Assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli sulle iniziative dell’Emilia-Romagna per sostenere il settore anche nelle zone decentrate “consapevoli del ruolo che esso riveste, e che va ben oltre quello puramente economico”.
Domani, sempre al centro Don Bosco, è in programma il workshop nazionale “Settore primario e il futuro delle Aree Interne”, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Agenzia per la Coesione Territoriale e la Rete Rurale Nazionale. Interverranno tra gli altri Luca Lo Bianco, Direttore scientifico Fondazione “Montagne Italia”, Daniela Storti del Comitato Tecnico Aree Interne, Andrea Arzeni della Rete Nazionale Rurale, Carlo Ricci del GAL Maiella Verde, Lino Gentile Sindaco di Castel Del Giudice nell’alto Sannio, Vincenzo Barreca, Presidente del Consorzio Alta Madonia, Giancarlo Massimi Sindaco di Civitella Alfedena (Aq), Franco Contarin dei Parchi e Foreste della Regione Veneto, Sabrina Lucatelli Coordinatrice del Comitato Tecnico Aree Interne. Una giornata, quella di venerdì 25 gennaio, che porterà quindi testimonianze da vari territori su esperienze di successo, in ambito agricolo ma anche selvicolturale.