“CHE C’AZZECCA BARGA E LA LOGICA DELLA BETTINI?” Domanda un anonima cicogna.

Che il Punto Nascita Garfagnino abbia  ottenuto una prima  Deroga od un rinnovo e che non sia stato mai  chiuso non sposta l’oggetto:

Realtà analoghe devono e “potevano” godere di eguale trattamento avendo ricorso al solito istituto. L’accordo stato Regione del 2010 andrà invece modificato per le restanti casistiche.

La Toscana ha fornito   al Ministero tutto  quanto comprovasse condizione orogeografica difficile come richiesto dal D. M. 11/11 /2015, la Regione Emilia Romagna No “pregiudicando” il Parere del Ministero della Salute diventato alibi di chiusura dei tre Punti Nascita Emiliani.

La revisione in positivo da parte del Comitato Percorso Nascita Nazionale del suddetto Parere, alla luce dei dati integrati dai Comitati con l’istanza di Riesame, equivarrebbe ad autorizzare l’esistenza di questi piccoli centri Nascita riconoscendo  che il rischio del trasporto é estremamente elevato e prevale nel bilanciamento con la presunta maggiore sicurezza degli ospedali cittadini alcuni dei quali non sono  neppure dotati dei reparti di neonatologia e di rianimazione.

Sorprendente come  i  dettami del D. M 11/11/2015   siano stati appresi da alcuni  referenti di  Salviamo le Cicogne di Montagna di Castelnovo ne Monti solo a metà gennaio 2019 tramite un email della Regione Toscana nel tentativo di sminuire   un Comitato amico “Salviamo l’ospedale di Pavullo” dal quale hanno attinto  gli errori e le mancanze   della richiesta di Deroga della Giunta  Bonaccini.

Gli stessi errori  che hanno  avvallato e sventolato come arte propria  nei Consigli Comunali, nel Patto delle Cicogne e  ribaltati sul tavolo della Regione colpevolizzando   il Ministero: “per stimolarli, abbiamo spiegato loro quali errori ha compiuto il Ministero nel rilasciare il parere di Deroga” citazione Salviamo le Cicogne di Montagna (pagina fb 14 gennaio 2019 e quotidiani).

La Regione per la potestà normativa di cui gode in materia Sanitaria può   in piena  autonomia, come è solita fare per qualunque altro potenziamento ospedaliero  procedere all’apertura ex novo  dei Punti Nascita montani ove garantirà  i requisiti mimini assistenziali  sufficienti per le aree disagiate al di là del volume di attività ( Nascite).

Questione di investimenti  e di volontà

Carta canta altro che “libro bianco”!

Vogliamo  infine parlare delle #falsità divulgate sulla mia  persona, che  guarderebbe alla privatizzazione di servizi Sanitari nel Frignano?

Estrapolare da un articolo di una testata giornalista “parte” di un concetto, non solo è di una bassezza unica ma si aggiunge  alla serie di lacune che  contraddistinguono certi soggetti : l’ipotesi di un servizio sanitario convenzionato non equivale  ad un servizio a pagamento per le gravide del Frignano ma garantisce loro la stessa prestazione a costo zero di quando dirottate su un Sassuolo Spa riducendone  i disagi di spostamento.

Non è screditando l’operato di altri che ci si erge sull’apice della comune  causa,  i nostri antichi avevano capito il significato del ‘divide et impera’, forse se anche noi lo avessimo compreso , ora non saremmo qui a parlare di chi ha fatto cosa per essere considerato prima attore, ma staremmo insieme ed uniti a  rivendicare a voce ancor più forte i nostri diritti.

L’etica impone rispetto e confronto anche nella diversità di pensiero.

Maria Cristina Bettini – COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI PAVULLO