Come preannunciato, nella mattinata di oggi, presso la sede della Scuola Edile della Provincia di Modena, si è svolta una cerimonia di sottoscrizione di un Protocollo d’intesa tra il CPT di Modena (Comitato Paritetico Territoriale) ed il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, per la formazione dei carabinieri ispettori del lavoro nella vigilanza Tecnica, ossia l’attività ispettiva nei cantieri edili per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle cosiddetta “morti bianche”.

Il Protocollo, che nasce da un’iniziativa del Reparto Speciale dell’Arma sull’intero territorio nazionale, implementerà le competenze dei carabinieri ispettori del lavoro del NIL di Modena (Nucleo CC Ispettorato del Lavoro) nel controllo del rispetto della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la partecipazione dei militari a specifici corsi di formazione previsti dal Piano Formativo della Scuola per i propri iscritti.

Secondo quanto previsto infatti dal D.Lgs 81/2008, gli ispettori del lavoro del Ministero del Lavoro hanno una specifica competenza per le ispezioni sui cantieri edili e grazie al protocollo sottoscritto dal  Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela Lavoro di Venezia – Magg. Gianfranco Albanese e dal Presidente della Scuola Edile della Provincia di Modena – Benedetto GROSSI, i carabinieri ispettori del lavoro, operanti nell’intera provincia di Modena, perfezioneranno ed aggiorneranno costantemente la loro preparazione, per effettuare ispezioni sui cantieri al fine di accertare sia le violazioni giuslavoristi (contratti di lavoro, versamento contributi previdenziali e premi assicurativi) sia il rispetto della normativa antinfortunistica, per rendere ancora più professionale e puntuale l’intervento dei carabinieri durante gli accessi ispettivi sui cantieri edili.

Il CPT di Modena ha accolto la proposta dell’Arma dei Carabinieri, prospettata inizialmente dal Luogotenente PICHEO, comandante del NIL di Modena, poiché lo scopo comune è formare il personale per prevenire gli infortuni. Come ha spiegato il Maggiore Albanese, secondo l’esperienza maturata nel settore dai carabinieri ispettori del lavoro, gli infortuni sono sempre diretta conseguenza della mancata applicazione della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, oltreché spesso correlati ad altre violazioni giuslavoristiche, talvolta di mera rilevanza amministrativa, quali il c.d. “lavoro nero” che eludendo la formazione ed aggiornamento del personale, denota la volontà di ottenere economie di spesa, a discapito della sicurezza ed incolumità dei lavoratori. Inoltre, sempre secondo il Magg. Albanese, gli infortuni per caduta dall’alto sono la causa più frequente di “morti bianche” in edilizia, per cui dalla normativa sui dispositivi di protezione individuale a quella sui ponteggi e l’ancoraggio dei lavoratori, il puntuale rispetto di tutte le norme prevenzionistiche eviterebbe eventi spesso letali ovvero lesioni gravissime quali menomazioni permanenti (lesioni agli arti e paralisi articolari).

Il Presidente della Scuola Edile della Provincia di Modena – Geom. Benedetto GROSSI ha inoltre aggiunto che l’incremento dei controlli dei carabinieri, oltre a prevenire molti infortuni, garantirebbe la lotta all’evasione contributiva che le imprese edili meno corrette ottengono tramite risparmi di spesa anche con profili contrattuali diversi da quelli previsti.

L’alta professionalità della Scuola edile della Provincia di Modena unita all’impegno che l’Arma dei Carabinieri profonde nell’intera provincia con le sue diverse articolazioni, assicureranno in futuro una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro ed una lotta più efficace alle irregolarità lavorative: era infatti altresì presente alla cerimonia di sottoscrizione una rappresentanza del Comando Provinciale  CC di Modena (compreso il Comandante del Reparto Operativo, Ten. Col Stefano NENCIONI ed il Comandante della Stazione Modena Principale, Maresciallo Maggiore Giuseppe RAGO) che giornalmente assicura la presenza dell’Arma sul territorio a garanzia della sicurezza in ogni contesto sociale, compreso quello del tessuto produttivo. Spesso, infatti, le segnalazioni delle violazioni giuslavoristi e prevenzionistiche arriva al Reparto Speciale per la Tutela del Lavoro dai colleghi della “territoriale”, occhio ed orecchio costantemente presenti sul territorio, per perfezionare successivamente nella fase dell’accesso ispettivo un’attività sinergica di sicurezza e rispetto della normativa nell’interesse dell’incolumità dei lavoratori.