Un nuovo appuntamento all’insegna di “Sognalib(e)ro” nel carcere di Sant’Anna di Modena con i libri, la lettura e la scrittura, Lunedì 15 aprile arriva Antonio Manzini, scrittore, regista e attore, con l’ultimo romanzo “Rien ne va plus” (Sellerio). Protagonista è il vicequestore Rocco Schiavone, reso celebre anche dalle serie TV.

Manzini, lunedì 15 alle 10.30 al Sant’Anna, presenterà il libro e dialogherà con i detenuti e il giornalista Bruno Ventavoli di Tuttolibri – La Stampa nell’ambito del premio nazionale per le carceri, promosso dal Comune di Modena – assessorato alla Cultura, con Direzione generale del Ministero della Giustizia – Dipartimento amministrazione penitenziaria, Giunti editore, e con il sostegno di BPER Banca.

Manzini, già nella giuria di Sognalib(e)ro 2018, a proposito del premio ha detto: “Il libro è un posto che nessuno ti può negare, un mondo che puoi frequentare senza imposizioni e limiti alla tua libertà. Dentro ogni libro c’è un universo da esplorare quando vuoi e come vuoi. Perché lo spirito, l’anima, restano liberi, sempre, non rispondono alle leggi degli uomini e in un romanzo possono correre, respirare, vivere e viaggiare. E in carcere come in nessun’altra parte del mondo c’è bisogno di ricordare che lo spirito è libero, resta libero, e bisogna farlo correre altrimenti i suoi muscoli si atrofizzano”. Alcune copie di “Rien ne va plus” sono state donate in anticipo da Bper alla biblioteca del carcere per favorire il dialogo con l’autore e consentire la lettura dopo l’incontro.

Dopo quello di marzo con Donatella Di Pietrantonio con il suo “L’Arminuta”, quello di lunedì con Manzini è il secondo dei nuovi incontri nel carcere di Modena nell’ambito di “Sognalib(e)ro” con sostegno di BPER Banca. Al Sant’Anna lunedì 27 maggio arriverà poi Laura Morante con “Brividi immorali” (La nave di Teseo). Un altro appuntamento con Sognalib(e)ro, sempre con il sostegno di BPER Banca, si è svolto l’8 aprile alla casa circondariale di Ravenna dove lo scrittore Marcello Simoni ha presentato “La prigione della monaca senza volto” (Einaudi).

“Sognalib(e)ro” nasce con l’obiettivo di promuovere lettura e scrittura negli istituti penitenziari dimostrando che possono essere strumento di riabilitazione, principio sancito dalla Costituzione.