Sono oltre 70 le cooperative sociali aderenti alle 3 centrali Agci Modena e Reggio, Confcooperative Modena e Legacoop Estense interessate dal rinnovo del CCNL della cooperazione sociale siglato a Roma nei giorni scorsi con le parti sindacali FP-CGIL, FISASCAT-CISL, FPS-CISL, UIL-FPL, UIL TUCS; circa 6.000 gli addetti coinvolti. A livello nazionale le cooperative sociali aderenti a Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali e Agci Solidarietà sono 11.500, con oltre 350.000 lavoratori che garantiscono sul territorio italiano servizi di welfare a 7 milioni di persone.

“La firma del contratto – rinnovato nonostante le criticità di alcuni settori come il trasporto sanitario e l’accoglienza e integrazione di richiedenti asilo politico e rifugiati – è un importante segnale di riconoscimento della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori che ogni giorno garantiscono l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, l’educazione di tanti bambini, e l’assistenza e la cura di tante persone anziane, disabili e in difficoltà – commenta il portavoce del coordinamento modenese dell’Alleanza delle cooperative italiane Andrea Benini – È importante che i lavoratori di questo comparto siano tutelati attraverso contratti di lavoro sottoscritti dalle centrali cooperative e dai sindacati più rappresentativi.”

Le parti hanno infatti sottoscritto un accordo per impegnarsi a promuovere e valorizzare la completa applicazione del Ccnl nelle diverse sedi territoriali, disincentivando l’utilizzo di contratti pirata che consentono di abbassare artificiosamente il costo del lavoro. “Un impegno – aggiunge Benini – che chiediamo anche a chi si candida a governare gli enti locali nelle prossime elezioni”.

Diverse le novità introdotte dal contratto – la cui applicazione è estesa anche alle imprese sociali non cooperative – che, oltre a confermare la dignità del lavoro stabile, accoglie elementi di flessibilità organizzativa quali la banca ore e la stagionalità, per garantire ai cittadini utenti risposte adeguate preservando al contempo le esigenze di lavoratrici e lavoratori. Sul fronte dell’utenza sono state inserite nuove figure, come quella per l’aiuto domiciliare e l’operatrice dei servizi per l’infanzia 3/6 anni, così da rendere ancor più completa l’offerta di servizi e valorizzare le competenze professionali, mentre a supporto degli operatori sono state inserite alcune tutele ulteriori, come il congedo per le donne lavoratrici vittime di violenza e di genere e il rafforzamento della garanzia della conservazione del posto di lavoro ai dipendenti nei casi di gravi patologie.

Sul piano economico, il rinnovo prevede un aumento della retribuzione di 80 euro mensili a regime, pari al 6% in 3 tranche – di cui l’ultima a settembre 2020 – l’erogazione una tantum di 300 euro in due rate nel 2019, e un incremento dello 0,5% a sostegno della previdenza integrativa. Infine, tramite un’indennità di funzione viene valorizzato il ruolo di affiancamento all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, e viene dato il giusto riconoscimento normativo a tutta la cooperazione sociale di inserimento lavorativo.