Oltre 300 milioni di euro per un programma straordinario di interventi che rafforzi la sanità dell’Emilia-Romagna, guardando all’oggi e anche al futuro. Con ospedali all’avanguardia capaci di rispondere alle nuove esigenze organizzative, funzionali per chi ci lavora e, prima ancora, pensati per i pazienti. Dunque, strutture, costruite ex novo o da riqualificare, che saranno dotate delle più moderne tecnologie e di tutti i comfort; nuovi reparti ospedalieri e, ancora, Case della salute e Hospice per le cure palliative.

La Regione è pronta. Il 9 maggio scorso, a Roma, la Conferenza Stato-Regioni ha raggiunto l’intesa sulla delibera del Comitato interministeriale per lo sviluppo economico (Cipe) che ripartisce a livello nazionale 4 miliardi di euro per il programma straordinario di investimenti in sanità; a soli pochi giorni di distanza, la Giunta ha messo a punto il piano di interventi da realizzare con i 302 milioni di fondi statali assegnati all’Emilia-Romagna.

Il programma è stato presentato oggi alla stampa a Bologna, in viale Aldo Moro, dal presidente della Regione, dall’assessore alle Politiche per la salute e dalla direttrice generale Cura della persona, salute e welfare.

Una proposta di utilizzo delle risorse – che passerà per l’esame dell’Assemblea legislativa unitamente all’utilizzo del cofinanziamento regionale del 5%, pari a circa 16 milioni – fatta dalla Regione secondo un preciso criterio e obiettivo: raccogliere i fabbisogni dei territori e individuare gli interventi necessari, prioritari e in alcuni casi urgenti, per dare risposte adeguate alle esigenze dei cittadini e della moderna sanità.
Si parla, quindi, di un programma che va ad arricchire e a completare i singoli Piani di investimento delle Aziende; queste risorse, infatti, si sommano agli altri canali di finanziamento già previsti, regionali e statali, con cui in tutta l’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini, dal 2015 ad oggi sono stati realizzati o programmati per il futuro molteplici interventi di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico per oltre 380 milioni, senza considerare la realizzazione del nuovo ospedale di Cesena per il quale è previsto un finanziamento statale di 156 milioni.

Il programma illustrato oggi consentirà dunque di realizzare nuove strutture ospedaliere (174 milioni destinati a sostenere il finanziamento degli ospedali di Piacenza e di Carpi), di proseguire la realizzazione delle Case della salute (20 milioni) e degli Hospice (6,5 milioni), di compiere i necessari adeguamenti strutturali e sismici (67 milioni) e il rinnovamento e ammodernamento tecnologico (35 milioni).

Il nuovo programma nel dettaglio

I principali interventi riguardano la costruzione dei nuovi ospedali di Piacenza e di Carpi, che saranno finanziati in parte attraverso le risorse di questo programma e in parte attraverso altre fonti di finanziamento. Al nuovo ospedale di Piacenza saranno destinati 114 milioni di euro e 60 milioni al nuovo ospedale di Carpi.

Inoltre, la provincia di Piacenza potrà contare su quasi 10 milioni di euro (9 milioni e 950 mila): 6,1 per le Case della salute di Bettola, Fiorenzuola, Bobbio, Lugagnano; 2 milioni per la ristrutturazione e l’ampliamento del blocco operatorio dell’ospedale di Fiorenzuola; 1 milione e 450 mila euro per l’adeguamento strutturale e sismico dell’ospedale di Bobbio e, infine, 400mila euro per lavori di manutenzione straordinaria del primo piano dell’ospedale di Castel San Giovanni.

10 milioni di euro, di cui 7 all’Azienda sanitaria e 3 all’Azienda ospedaliera, sono previsti per Parma, per l’adeguamento e il rinnovo delle apparecchiature tecnologiche, come ad esempio tac e risonanza magnetica.

12 milioni sono destinati all’Azienda sanitaria di Reggio Emilia per il completamento del terzo stralcio di lavori del Polo Materno Infantile.

Modena e provincia possono contare complessivamente su oltre 84 milioni di euro: ai 60 destinati alla costruzione del nuovo ospedale di Carpi se ne sommano 24, tra Azienda Usl e Azienda ospedaliera, per interventi di adeguamento strutturale e rinnovo tecnologico del Policlinico (5 milioni e 600 mila euro), la realizzazione delle Case della Salute nell’area Nord e Sud (quasi 10,5 milioni), la creazione di due hospice per le cure palliative (6,5 milioni), sempre nell’area Sud e nell’Area Modena e, infine, l’adeguamento delle sedi di neuropsichiatria infantile sul territorio provinciale (1,8 milioni).

A Bologna andranno 52 milioni di euro. La maggior parte dei fondi, 31 milioni, è destinata alla realizzazione della nuova ostetricia-ginecologia dell’ospedale Maggiore; i rimanenti (21 milioni) serviranno per l’adeguamento e il rinnovo tecnologico dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, dell’Azienda Usl e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria.

Per l’Azienda sanitaria di Imola sono previsti 3 milioni di euro per una nuova Casa della salute.

Alla provincia di Ferrara, che attraverso altri canali di finanziamento ha potuto vedere realizzato sul proprio territorio il nuovo ospedale di Cona, sono destinati 17 milioni: 13 (all’Ausl) per la riqualificazione della Casa della salute ex anello San Rocco, 4 (all’Azienda ospedaliera) per l’adeguamento e il rinnovo delle apparecchiature tecnologiche.

Per quanto riguarda la Romagna, il finanziamento del nuovo ospedale di Cesena con fondi statali (156 milioni di euro) ha liberato risorse aziendali che potranno essere utilizzate per ulteriori investimenti sul territorio e per il rinnovo delle apparecchiature. Non è stato quindi necessario programmare specifici interventi in questo nuovo programma straordinario.

Piano di rafforzamento del personale

Investire risorse sulle strutture, senza smettere di investire sulle persone: a questo programma di interventi si affianca, infatti, il piano avviato da inizio legislatura di rafforzamento del personale, reso possibile grazie allo stanziamento, da parte della Regione, di oltre 24 milioni di euro. Solo nel triennio 2016-2018 sono state effettuate 10.300 assunzioni nel servizio sanitario regionale tra medici, infermieri, ostetriche, tecnici e operatori, tutti a tempo indeterminato, con percentuali di turn over fino al 150%, che collocano l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia. E nei primi tre mesi dell’anno si è già toccata quota 1.200, con una media di 400 nuovi assunti al mese. Un impegno, quello per il continuo reperimento delle migliori professionalità e il rafforzamento degli organici, che ha portato anche ad un altro risultato significativo sul versante anagrafico: se nel 2009, infatti, il personale medico con meno di 44 anni rappresentava il 30% della forza lavoro, a fine 2018 sfiora il 40%.