Nella giornata di mercoledì 5 giugno 2019, operatori della Squadra Mobile di Reggio Emilia insieme con gli operatori della Squadra volante e degli operatori del Posto di Polizia di via Turri hanno proceduto al sequestro preventivo di un’abitazione posta in via Paradisi, a carico di due soggetti C.X., cittadina cinese classe 1969 e Z.L., anch’essa cinese, classe 1960. Il sequestro è stato operato in via d’urgenza a seguito di un’indagine con la quale si è accertato che all’interno dell’appartamento era solito svolgersi attività di favoreggiamento della prostituzione, in particolare è emerso l’esercizio del meretricio.

In particolare il 27 maggio, gli operatori della Squadra volante della Questura, a seguito di varie segnalazioni, hanno effettuato un controllo nell’appartamento; nel corso del controllo all’interno dell’appartamento era presente la signora C. (già sottoposta ad indagine per il reato di favoreggiamento della prostituzione e destinataria di un pregresso provvedimento di sequestro preventivo di un appartamento sito nel medesimo stabile) ed un uomo cinese. Infatti, le indagini erano partite già dal febbraio scorso a seguito di un esposto presentato dall’Amministratore del condominio in questione che segnalava l’attività di meretricio all’interno della palazzina. A seguito di quell’esposto, il primo marzo scorso la squadra volante della Questura di Reggio Emilia e gli operatori del posto di polizia di via Turri avevano predisposto un servizio di osservazione a contrasto del fenomeno della prostituzione segnalato all’interno della palazzina e, precisamente, effettuavano un servizio di osservazione nella zona di accesso al tunnel sul quale affaccia l’immobile in questione. L’accesso all’immobile si trova in un passaggio pedonale che mette in comunicazione la stessa via Paradisi e via Turri. Gli operatori, ai piedi della scalinata di accesso al tunnel notavano la presenza di tre donne di origini cinesi che stazionavano in evidente attesa di potenziali clienti da avvicinare. Gli accertamenti effettuati permettevano di stabilire con certezza che all’interno dell’appartamento si svolgesse attività di meretricio e sussistendo il pericolo che la libera disponibilità dell’immobile pertinente al reato possa agevolarne la commissione ulteriore si procedeva in via d’urgenza al sequestro dell’appartamento. Così, già il 1 marzo, è stato sequestrato un appartamento sito nella medesima via per attività di prostituzione nella quale vie era coinvolta la stessa donna coinvolta nell’attività di meretricio nell’appartamento ieri sequestrato. Tra l’altro la donna non è titolare di alcun contratto di affitto per l’appartamento in questione.