L’insolito movimento di clienti notati presso una sala scommesse ubicata nel centro di Novellara aveva insospettito i Carabinieri della locale stazione che il 18 maggio scorso, a conclusione di mirati servizi di osservazione, avevano eseguito, unitamente alla Polizia Municipale del paese un controllo amministrativo accertando effettivamente che all’interno del locale oggetto delle attenzioni investigative, sprovvisto di autorizzazioni, era stata allestita una sala scommesse ove, peraltro, venivano raccolte le scommesse sportive per conto di una società allocata in Austria e non affiliata ai Monopoli di Stato.

All’atto dei controlli i militari avevano modo di verificare che venivano raccolte scommesse sportive in assenza della prevista autorizzazione di cui all’art. 88 del Testo Unico delle Leggi di P.S. che non è risultata essere stata rilasciata dalla competente Autorità di P.S.. Per questi motivi il G.I.P. del Tribunale di Reggio Emilia, accogliendo le richieste della Procura reggiana, concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri di Novellara, ha messo il decreto di sequestro preventivo dei locali che ospitano la sala scommesse, delegando per l’esecuzione i carabinieri della stazione di Novellara. I militari di Castellarano, ricevuto il provvedimento, ieri vi davano esecuzione sottoponendo a sequestro i locali che ospitano la sala scommesse.

Nel corso dei controlli dello scorso mese di maggio i carabinieri della stazione di Novellara. Congiuntamente alla Polizia Municipale, ebbero modo di identificare dei clienti che avevano appena fatto scommesse e altri che si apprestavano a farle nelle 9 postazioni presenti nel negozio. Sebbene tra i clienti non siano stati identificati minori il legale rappresentante, un 40enne casertano residente a Reggio Emilia , è stato comunque sanzionato amministrativamente dal comune in considerazione che, stando a quanto accertato, la sala scommesse oltre a essere sprovvista di licenza è stata allestita in prossimità di scuole, frequentate da minori in spregio alle a legge regionale che vieta l’apertura di tali attività a distanza di non meno di 500 metri al fine di tutelare i minori dai rischi connessi alla ludopatia. Il legale rappresentante dell’attività è stato quindi indagato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia per il reato previsto dall’art. 4 c.4 bis della l.401/89, (esercizio abusivo dell’attività di gioco d’azzardo).