“Una squadra che ha funzionato grazie alla collaborazione di tutti, a partire dalle detenute che, con il loro entusiasmo e il desiderio di imparare e applicare le nuove nozioni acquisite, ci hanno piacevolmente sorpreso, tanto che a tre di loro sarà data la possibilità di partecipare ad uno stage in uno dei locali aderenti al Consorzio.” È questo il commento di Stefano Corghi, Presidente del Consorzio Modena a Tavola, a margine della conclusione del primo modulo del progetto “La cucina senza confini”, un percorso che, sino ad oggi, ha coinvolto attivamente dodici detenute del Carcere S. Anna di Modena, ponendo al centro il cibo quale mezzo di condivisione, oltre che come occasione di conoscenza per acquisire nuove competenze professionali e, quindi, favorire il reinserimento sociale e lavorativo.

Grazie a “La cucina senza confini” i docenti hanno offerto alle partecipanti la possibilità di avere una visione d’insieme rispetto al lavoro che si svolge nella cucina di un ristorante, dalle normali e quotidiane operazioni di pulizia, alla gestione del magazzino, dal trattamento degli ingredienti alle norme igenico sanitarie, dalla preparazione dei tagli su carne e pesce alla preparazione della pasta fatta a mano e dei dolci. Ad affiancare le corsiste durante la formazione – tutte le lezioni si sono tenute all’interno delle cucine della sezione femminile della casa circondariale modenese – sono stati cinque Chef di ristoranti aderenti al Consorzio Modena a Tavola: Anna Maria Barbieri (Ristorante Antica Moka – Modena), Barbara Astolfi (Ristorante Il Calcagnino – Formigine), Giovanni Cuocci (Ristorante La Lanterna di Diogene – Bomporto), Marco Messori (Osteria della Cavazzona – Castelfranco Emilia) e Stefano Corghi (Ristorante Il Luppolo e l’Uva – Modena).

È importante sottolineare che i risultati ottenuti sono frutto di un lavoro corale reso possibile da un’iniziativa del Comune di Modena. Il progetto, premiato e finanziato dal dipartimento alle Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, fu infatti elaborato nel 2017 dall’allora Assessore alle Pari opportunità Irene Guadagnini con la collaborazione dell’associazione Casa delle donne contro la violenza, del Centro documentazione donna, dell’associazione Carcere città e del Consorzio Modena a Tavola.

La prima parte dell’intervento – otto lezioni di 3 ore – iniziata a maggio si è conclusa nei giorni scorsi con una semplice cerimonia durante la quale alle dodici donne è stato anche consegnato un attestato di frequenza. Tra gli altri erano presenti Irene Guadagnini e rappresentanti delle Associazioni di Volontariato, sono stati rilasciati gli attestati ad ogni partecipante; oltre all’opportunità, per tre di loro, di uno stage in uno dei locali aderenti al Consorzio Modena a Tavola.

“Archiviata la prima fase, a settembre ripartiamo, con lo stesso entusiasmo, con nuove partecipanti e nuovi docenti. Colgo l’occasione anche per ringraziare la nuova Assessora alle Pari opportunità del Comune di Modena Grazia Baracchi che ha con grande sensibilità raccolto il testimone di chi l’ha preceduta” conclude Stefano Corghi.