“E’ paradossale che ci si ricordi della drammatica vicenda di Regeni solo quando viene rimosso un cartellone dopo che, per tre anni, poco o nulla è stato fatto, anche da parte di quella sinistra che ora sbraita. Siamo alle solite: per il Pd contano le apparenze e non la sostanza e quel cartellone serviva solo a lavarsi le coscienze, millantando una azione che nella pratica non ha avuto nessun effetto e non ha nemmeno veicolato nel modo giusto il messaggio”. Luca Volpari commissario cittadino, Giovanni Gasparini segretario comunale Lega Sassuolo intervengono così sulla questione del manifesto rimosso.

“La vicenda dimostra ancora una volta la distanza del centro sinistra dalle problematiche locali. Lo striscione, esposto ormai da 3 anni, simbolo di una campagna di sensibilizzazione sulle vicende che hanno portato alla morte di Regeni evidentemente non ha portato i sui frutti: l’odio, le offese emerse sui social e la condanna espressa nei confronti del Sindaco anche da testate giornalistiche nazionali dimostra la volontà di strumentalizzare un fatto che coinvolge un defunto e questo è, a sua volta, un fatto oltraggioso”.

Come per diversi avvenimenti, “la scelta di esporre striscioni è stata seguita poi dalla loro rimozione”, aggiungono “ma oggi, la mancanza di tematiche da parte del Partito Democratico e delle testate giornalistiche mainstream sfrutta l’occasione per tentare di ricompattarsi dietro un caso di cronaca internazionale su cui sono in corso indagini da anni da parte delle istituzioni competenti”.

Perseguire verità e giustizia per la famiglia Regeni “è un impegno che le istituzioni deputate hanno assunto al di là dell’esposizione di uno striscione” e “ricordando che non viene a mancare l’umana solidarietà alla famiglia Regeni, il gruppo consiliare Lega Sassuolo non si esprimerà ancora su una vicenda surreale per il rispetto del defunto”, proseguono. “Striscione si o striscione no, l’ amministrazione cittadina si occuperà esclusivamente delle reali problematiche della città, sviando coscientemente queste strumentalizzazioni”.