Il Comune di Cavriago ha affidato ieri sera, per la prima volta, in consiglio comunale, le deleghe “Cavriago accessibile e senza barriere” e “Pace, diritti costituzionali e parità di genere” rispettivamente a Greta Rossi e ad Alessandro Sandrolini, consiglieri comunali di maggioranza.

“Sono aspetti chiave all’interno di una comunità, che necessitano costante attenzione: toccano dei diritti e doveri che non si conquistano una volta per sempre, bensì devono rimanere valori fondamentali e attuali. Istituendo queste deleghe, ci impegniamo a far sì che, in questa aula e col coinvolgimento del paese, si parli e si discuta di questi valori”, ha detto la sindaca Francesca Bedogni.

Greta Rossi ha evidenziato che la delega che le è stata affidata tocca vari ambiti ma ha deciso di partire dalla disabilità. “Le barriere che dobbiamo abbattere – afferma – sono sicuramente quelle fisiche (come i marciapiedi troppo alti, gli ingressi senza rampa, i giochi nei parchi non accessibili a tutti i bambini), ma sono anche mentali, molto più difficili da abbattere. A Cavriago ci sono tantissime associazioni, cittadini e operatori che si occupano di questo tema e ho incontrato tanti di loro in queste settimane. Mi inserisco in una rete molto attiva e vorrei entrare in punta di piedi sentendo le esigenze e le lamentele, ma sempre nel rispetto del vissuto di ognuno. Mi rivolgo anche a tutte le forze politiche di Cavriago per lavorare insieme: l’idea è quella di avviare una progettazione dal basso condivisa. Questa delega non è stata affidata a me soltanto ma a tutta la comunità di Cavriago”.

Alessandro Sandrolini ha precisato: “In questi cinque anni vorrei lavorare su tanti aspetti che, in un paese del terzo millennio, considerato moderno, dovrebbero essere scontati: la parità salariale tra uomo e donna, i diritti costituzionali costati tanto ai nostri nonni, la dignità di ogni cittadino senza distinzione di razza, colore, religione, ricchezza, la serenità e la sicurezza che ogni donna deve possedere nella propria casa che però è il luogo dove il femminicidio avviene e continua ad essere perpetrato. Mi chiedo allora se il problema non siano solo i diritti da garantire ma anche i doveri, che vengono spesso, ancora oggi, dimenticati e accantonati, come il dovere di essere un buon cittadino, di essere un buon marito. Sono fortunato, non partirò da zero: tanto è stato fatto fino ad oggi da associazioni, persone e cittadini, che si battono e lavorano in prima linea da anni, come l’ex consigliera Amedea Donelli, l’associazione Non da Sola, il Forum Donne Val d’Enza. Chiunque ne abbia voglia, è ben venuto, per avviare progetti condivisi”.