I circa 200 lavoratori ex dipendenti di Alma SpA, società appaltatrice nei magazzini Amazon in Emilia Romagna, che svolgeva le attività di consegna dei pacchi nelle province di Parma, Bologna e Cesena, otterranno finalmente le mensilità e il TFR non ancora corrisposti.

In seguito al commissariamento di Alma SpA da parte della Procura di Napoli, per maxi evasione contributiva, la società committente Amazon ha rescisso il contratto di appalto con decorrenza 11/04/2019 e i 200 lavoratori e lavoratrici sono stati assunti dalla società appaltatrice subentrante On Time Srl, a parità di condizioni, con accordo sindacale sottoscritto il 10 aprile 2019.

Tuttavia, già negli ultimi giorni di aprile è risultato evidente che le ultime retribuzioni spettanti ai lavoratori non sarebbero state saldate da Alma SpA (la richiesta di ammissione al concordato preventivo è stata presentata i primi giorni di maggio con conseguente nomina del Commissario Giudiziale).

La Filt Cgil, su mandato dei lavoratori, ha formalmente richiesto ad Alma SpA ed alla società committente Amazon il pagamento a favore dei lavoratori della retribuzione relativa al mese di marzo.

La risposta è arrivata immediatamente da parte di Amazon, tramite lettera inviata ad Alma SpA, con la richiesta di consegnare i prospetti paga e l’impegno a subentrare in surroga in caso di mancata risposta da parte della società appaltatrice.

Nonostante la predetta lettera di Amazon, durante le settimane successive nè i lavoratori nè l’Organizzazione sindacale hanno ricevuto alcuna conferma sui tempi e le modalità di pagamento delle retribuzioni arretrate.

Al contrario, dopo che la Filt Cgil aveva inviato un’ennesima lettera di richiesta di pagamento indirizzata ad Amazon con la proclamazione dello stato di agitazione, Amazon ha manifestato la volontà, tramite l’associazione datoriale delle società appaltatrici Assoespressi, di agevolare un pagamento anticipato da parte di On Time Srl delle spettanze future maturate col nuovo rapporto di lavoro e relative a 13esima e 14esima.

Le organizzazioni sindacali hanno rifiutato la soluzione proposta in quanto non risolutoria e hanno organizzato un presidio di protesta il 21 maggio davanti ai tre magazzini di Parma, Bologna e Cesena. Si è proceduto anche ad inviare, tramite l’avvocata Stefania Mangione di Bologna, una diffida al pagamento indirizzata ad Amazon e sottoscritta da circa trenta lavoratori.

Nei giorni successivi abbiamo incontrato l’associazione Assoespressi, dalla quale abbiamo ottenuto garanzie sul pagamento delle mensilità arretrate e del TFR maturato, o in surroga direttamente da Amazon, oppure tramite l’attuale Azienda On time Srl.

Dopo le proteste, gli incontri, le pressioni da parte delle OO.SS, il 12 giugno Amazon ha scritto, a mezzo pec, alle OO.SS. comunicando che avrebbe proceduto al pagamento in surroga di tutti i crediti (mensilità di marzo e aprile oltre alle spettanze di fine rapporto ed al TFR) entro il 20 luglio previa richiesta individuale per iscritto da parte dei lavoratori tramite specifica lettera redatta dalla società ed allegando le buste paga di Alma che nel frattempo erano state consegnate ai lavoratori.

Ad oggi, tutti i lavoratori hanno consegnato ad Amazon la documentazione richiesta (lettera predisposta da Amazon oltre alle buste paga) e sono in attesa del pagamento direttamente sul conto corrente entro la data prevista del 20 luglio.

(Filt Cgil Emilia Romagna, Cgil Emilia Romagna)