Un numero sempre maggiore di studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) affronta con successo percorsi di studi universitari e Unimore è all’avanguardia nell’accoglienza e nell’inserimento di giovani con difficoltà di apprendimento.

Grazie a questa sensibilità da sempre mostrata, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia è capofila di un progetto di ricerca europeo sul tema dell’inclusione dal titolo TIDE – New Tools For Inclusion of Dyslexic Students (Nuovi strumenti per l’inclusione di studenti dislessici). Realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Atene (Grecia), l’Università Goldsmith di Londra (Regno Unito), il Provveditorato agli studi di Vienna (Austria) e l’ente di formazione professionale modenese ForModena, il progetto è in via di conclusione ed è già in grado di fornire i primi interessanti risultati.

La presentazione, venerdì 12 luglio, a Reggio Emilia, nel corso di una conferenza promossa dal Dipartimento di Educazione e Scienze Umane e dal Servizio Accoglienza studenti disabili e con DSA di Unimore, dove sono intervenuti la prof.ssa Elisabetta Genovese, delegato del Rettore alla disabilità e ai DSA, la prof.ssa Maristella Scorza, responsabile scientifico del progetto TIDE, il dott. Giacomo Guaraldi, referente ufficio accoglienza studenti disabili e con DSA di Unimore e il project manager del progetto TIDE, Giovanni Gobbi.

La conferenza conclusiva ha previsto l’intervento dei rappresentanti dei diversi partner europei e gli interventi di: Cristina Piccinini e Riccardo Cariani di ForModena su l’impatto del progetto sul territorio, Anna Baccaglini Frank, esperta di discalculia e docente dell’Università degli studi di Pisa, su “Il ruolo dei mediatori dinamici nell’apprendimento della matematica”. La giornata si è conclusa con un workshop sulle strategie per un metodo di studio efficace tenuto dalla dott.ssa Maria Pia Zonno, referente dello sportello DSA di Unimore.

Con il progetto europeo TIDE si dà rilievo alle metodologie didattiche utilizzate nei singoli Paesi per favorire una didattica inclusiva che permetta agli allievi con DSA di proseguire gli studi con successo.

“Con questa ricerca europea – dichiara la prof.ssa Elisabetta Genovese, delegato del Rettore per la disabilità – si è voluto ottenere un quadro delle diverse metodologie di accompagnamento degli studenti con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) in ambito scolastico, sia per la scuola secondaria che per l’università, con la messa a confronto delle diverse tipologie di intervento per favorire lo scambio di buone prassi. I diversi partner coinvolti hanno messo a confronto i vari strumenti compensativi erogati agli studenti individuando anche eventuali carenze”.

Durante il percorso di ricerca si sono condotte numerose interviste rivolte a specialisti (docenti, psicologi, pedagogisti, dirigenti scolastici) e a studenti con DSA appartenenti sia alla scuola secondaria che all’università, con l’obiettivo di favorirne l’accompagnamento negli studi, divulgando sempre di più la conoscenza degli strumenti compensativi e delle misure dispensative più idonee.

Dopo tre anni di lavoro intenso si è in grado di attivare linee guida condivisibili da tutti i Paesi partner al fine di gestire le attività di accompagnamento scolastico di soggetti con DSA dalla scuola secondaria all’Università, un passaggio spesso critico per molti giovani.

“Abbiamo anche realizzato – dichiara la prof.ssa Maristella Scorza, responsabile scientifico del progetto – un corso di formazione in lingua inglese sulle tematiche dei DSA con l’obiettivo di favorire un passaggio graduale dalla scuola secondaria all’università. Il corso è stato pubblicato da alcuni mesi sul sito www.eduopen.it e, accessibile gratuitamente a tutti, si sono già iscritte un centinaio di persone. Questo evidenzia quanto sia necessario approfondire l’argomento e quanto sia importante una formazione continua”.