Sebbene gli sforzi siano tanti e qualche risultato si possa apprezzare, le intemperie climatiche non aiutano e, periodicamente, i titoli che popolano le pagine dei giornali locali sono: “Emergenza frane e allagamenti” “Paesi isolati”, “Dissesto in Appennino” per richiamare attenzione su un territorio, quello appenninico, che vive da decenni – per una concomitanza di fattori – una tendenza al progressivo spopolamento. In questo contesto, il Consorzio Burana, da quando è entrata in vigore la nuova legge regionale di riordino, nel territorio montano svolge un’attività in costante aumento. Sebbene nuove frane e smottamenti purtroppo si creino continuamente, come quelli registrati in maggio a causa del maltempo.

L’Ing. Bertozzi Direttore del Burana fa il punto: “Della programmazione 2018 possiamo dichiarare conclusi 15 cantieri tra Maranello e Valsamoggia, Montecreto, Sestola, Lama Mocogno, Castel D’Aiano, Abetone Cutigliano, Montese, Fanano, Serramazzoni, Pavullo, Riolunato, Zocca e Fiumalbo. Gli interventi sono stati diversi: il consolidamento di opere di difesa come le briglie, la pulizia e sistemazione di alvei di diversi corsi d’acqua, la realizzazione di difese spondali, interventi di manutenzione di pendici in dissesto, la pulizia di torrenti e fossi invasi dalla vegetazione infestante, la messa in sicurezza di tratti della viabilità compromessi da frane, ecc… Oltre a questi altri 19 cantieri sono in corso di realizzazione a Lizzano in Belvedere, Pievepelago, Castelvetro e Guiglia e altre località limitrofe. Mentre per il 2019 sono 18 i lavori in corso di progettazione e altri in programmazione”.

Non è mancato il consueto momento di monitoraggio da parte della Regione Emilia-Romagna grazie al protocollo UNCEM-RER-ANBI: lo scorso 27 giugno si è fatto il punto sul complesso delle attività realizzate nell’anno in occasione della Conferenza regionale della montagna dove si è confermato il trend crescente di investimenti dei Consorzi in Regione in ambito montano per la manutenzione e realizzazione di opere idrauliche come briglie e difese spondali, pulizia dei corsi d’acqua, opere di presidio e difesa idrogeologica (oltre il 75% della contribuenza montana nel 2018 per il Burana).

Il Presidente Francesco Vincenzi aggiunge: “Sono pari a 750mila euro circa gli investimenti di fondi consortili dedicati alla montagna dal Burana per il 2019. Entro settembre verranno inoltre appaltate anche 13 opere urgenti – buona parte in territorio montano – per far fronte ai danni causati dal maltempo degli ultimi due anni finanziate grazie ad un Decreto Ministeriale di febbraio scorso di fondi della Regione Emilia-Romagna di cui Ente attuatore è il Consorzio. I tecnici del Burana sono stati impegnati, inoltre, nella redazione dei progetti per le aziende che hanno fatto richiesta di contributi dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR 2014-2020) per “Investimenti in azioni di prevenzione volte a ridurre le conseguenze delle calamità naturali, avversità climatiche” – Prevenzione danni da fenomeni franosi al potenziale produttivo agricolo”. Nello specifico si tratta di 45 progetti per oltre 5 milioni di euro complessivi in tutto il comprensorio Burana che sono in fase di istruttoria. Non si può dire, insomma, che la montagna non sia oggetto di attenzione. Sono tutti progetti e lavori volti al ripristino della sicurezza idraulica, della viabilità – anche tramite convenzioni con i Comuni – e della promozione e sviluppo dell’economia agricola che costituiscono le basi per la vitalità del nostro Appennino”.