“La sottoscrizione dell’accordo tra Italpizza e i sindacati confederali sancisce la vittoria delle lotte operaie condotte dal S.I. Cobas per 9 lunghi mesi davanti ai cancelli. Una vittoria di principio: anche se esclusi dalle trattative il fronte padronale è stato costretto a riconoscere la legittimità e correttezza delle rivendicazioni promosse dal nostro sindacato su contratto alimentare ed assunzioni dirette”.

Così il Sindacato Intercategoriale Cobas che aggiunge: “Una vittoria politica: il Sistema-Modena, quel sistema in cui politica, istituzioni, caporalato industriale e malavita si intrecciano fino a diventare indistinguibili, è stato piegato dalla forza e dalla determinazione della lotta. Senza scioperi, senza blocchi delle merci e senza la vasta campagna di solidarietà, Italpizza e Confindustria mai avrebbero concesso alcun diritto ai lavoratori. Ancora una volta viene dimostrato come “solo la lotta paga” “.

“Si tratta invece di una vittoria sprecata dal punto di vista sostanziale – prosegue S.I. Cobas – : in pratica nel 2022 una parte dei lavoratori tornerà alle stesse condizioni contrattuali sottopagate del 2015 (il livello minimo Alimentare), prima dell’accordo truffa firmato sempre da Cgil-Cisl-Uil che aveva fatto passare tutti al contratto Pulizie/Multiservizi. La restante parte dei lavoratori manterrà il contratto di Pulizie o avrà il livello minimo della Logistica. In termini retributivi significa che invece dei 450 euro lordi mensili che dovevano essere riconosciuti subito, si arriverà in 3 anni ad averne appena 100, e solo per una parte degli addetti. Il nostro sindacato rigetta infine ogni accordo nel quale vengano divisi i lavoratori, come in questo caso: chi lavora nell’industria alimentare deve avere il contratto dell’industria alimentare, senza ulteriori distinzioni, così come ottenuto grazie alle lotte nel distretto carni. Dividere i lavoratori è una strategia che rafforza gli interessi dei padroni, non quelli degli operai. Il S.I. Cobas – conclude la nota – manterrà alta la guardia, continuando la lotta per l’estensione dei diritti a tutte e tutti, senza fare un passo indietro”.