Quasi un miliardo di euro attivato. Un massiccio investimento per rilanciare la nostra montagna, sia per rafforzare e sviluppare le potenzialità di aree fondamentali per l’Emilia-Romagna sia per evitare fenomeni di abbandono, cercando anzi di chiamare in queste terre giovani coppie e famiglie. Tre anni e mezzo fa, era il 22 gennaio 2016, alla prima Conferenza della Montagna voluta dalla Regione a Castelnovo Monti (Re), la Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini stimò in 800 milioni di euro i fondi che sarebbero stati destinati ai territori appenninici attraverso il Piano regionale per la montagna; oggi, alla nuova Conferenza della Montagna organizzata nel Comune di Alto Reno Terme (Bo), il resoconto parla di oltre 950 milioni di euro attivati da allora, fra fondi regionali, nazionali ed europei, su progetti relativi a tutti i settori: dal territorio alla viabilità, dalle imprese al lavoro, dalle infrastrutture alla banda larga, dalla sanità al sociale.

Molte le questioni su cui bisogna continuare a lavorare, dalla prevenzione del dissesto idrogeologico al creare occupazione, in territori però vivi: per la prima volta dopo tanto tempo, nell’ultimo decennio si è interrotta l’emorragia della popolazione presente in montagna, registrando in taluni casi addirittura una inversione di tendenza. Complessivamente nel 2018 è arrivata a circa 462mila residenti (+3% rispetto al 2008): si tratta in ogni caso di un dato disomogeneo che merita una particolare attenzione, soprattutto per i centri più piccoli e periferici.

Si contano poi più di 52mila imprese, per quasi 140 mila addetti.

Una priorità per la Regione, con due nuove misure pensate per tutti i Comuni montani. Il taglio dell’Irap fino al 50% per le imprese e gli esercizi commerciali e l’azzeramento per tre anni per quelle nuove e le start up che decidono di avviare l’attività sempre in Appennino, una fiscalità di vantaggio finanziata con 36 milioni di euro di risorse esclusivamente regionali già inserite nel Bilancio di previsione 2019-2021 dell’Ente (12 l’anno per il triennio). Un beneficio per oltre 13mila imprese.

E un secondo provvedimento, del tutto nuovo, a cui la Regione sta lavorando: la costituzione di un fondo da 10 milioni di euro a favore delle giovani coppie e famiglie che vivono in montagna o che decidono di iniziare a farlo, per contributi a fondo perduto destinati all’acquisto o alla ristrutturazione della casa. Un aiuto che potrebbe arrivare al 50% dell’intervento, per un importo massimo di 30mila euro. Fondi che saranno ovviamente vincolati alla residenza duratura nei comuni montani.

Inoltre, con la manovra di assestamento di bilancio in Aula la prossima settimana, verranno messi a disposizione 5 milioni di euro per interventi a favore delle strade. Si tratterà di un fondo per interventi di somma urgenza, con contributi direttamente assegnabili ai Comuni per facilitare la rapidità di esecuzione delle opere necessarie. 5 milioni che si aggiungono ai 10 già assegnati mediante il bilancio di previsione 2019 alle Province per la manutenzione delle strade di loro competenza.

Si è parlato anche di questo oggi alla Conferenza della Montagna organizzata all’Hotel Helvetia Thermal di Porretta Terme. E’ la prima parte dell’appuntamento promosso dalla Regione, dedicato in particolare ai temi lavoro, infrastrutture, territorio, agricoltura e turismo. La seconda è già programmata per il prossimo 19 settembre in Romagna, sugli altri temi dell’agenda regionale, dalla sanità alla scuola, fino allo sport.

La Conferenza segue infatti da vicino il “tour della montagna” realizzato negli ultimi tre mesi dal presidente Bonaccini, che insieme al sottosegretario alla Presidenza, Giammaria Manghi, ha visitato circa 120 Comuni della dorsale appenninica, dalla provincia di Piacenza a quella di Rimini, un viaggio nei territori che permesso il confronto con cittadini, amministratori locali, istituzioni, mondo del lavoro, imprese e forze economiche e sociali sulle azioni e le risorse attivate in Appennino.

“Siamo qui dopo aver percorso migliaia di chilometri in territori splendidi e suggestivi- afferma il presidente Bonaccini-. Comuni, borghi, piazze, musei, luoghi d’arte e realtà imprenditoriali dove qualità e innovazione vanno di pari passo con antiche conoscenze. Poi esperienze straordinarie volute dai giovani, ragazze e ragazzi che amano la loro terra. E ancora, luoghi dove si crea lavoro e altri dove si lotta per mantenerlo. Luoghi sui quali abbiamo investito, attivando più risorse di quelle che avevamo preventivato, e sui quali vogliamo continuare a investire, come dimostrano le misure sul taglio dell’Irap e gli aiuti alle giovani coppie che decidono di restare o venire a vivere in montagna. Ogni giorno, e ancor più nel viaggio che ho fatto nelle aree appenniniche di tutte le province, ascolto comunità locali alle quali dico e confermo che la montagna è una nostra priorità: anche in queste terre, nel nostro Appennino, si trovano le radici di una regione che compete con i territori più avanzati d’Europa e del mondo”.

La Conferenza è stata l’occasione per ascoltare le storie di chi in montagna vive, lavora e fa impresa, studia. Giovani, imprenditori e amministratori hanno infatti raccontato le loro esperienze, fra opportunità e difficoltà comunque da affrontare. Con loro Alberto Tomba, ospite d’eccezione e testimonial delle vacanze nell’Appennino emiliano-romagnolo.

Ad aprire l’incontro il sindaco di Alto Reno Terme, Giuseppe Nanni, seguito dal presidente Uncem Emilia-Romagna, Giovanni Battista Pasini, e dal consigliere di Unioncamere Emilia-Romagna, Giuseppe Molinari. A spiegare le politiche regionali nei singoli settori gli assessori regionali Simona Caselli (Agricoltura), Andrea Corsini (Turismo), Palma Costi (Attività produttive), Paola Gazzolo (Ambiente) e Raffaele Donini (vicepresidente con delega a Mobilità e infrastrutture), oltre al sottosegretario Manghi. A chiudere i lavori, il presidente Bonaccini.

Tre anni di interventi per la montagna: imprese, attrattività, territorio

Numerosi gli obiettivi al centro delle azioni e degli interventi della Regione negli ultimi tre anni: imprese, attrattività e territorio le parole chiave sui cui si sono concentrate energie e risorse con l’obiettivo di dare il via a una nuova stagione di sviluppo della montagna.

Ad oggi le risorse attivate per i territori della montagna attraverso la programmazione regionale avviata nel 2016 sono complessivamente 953,5 milioni di euro, considerando fondi europei,il Fondo regionale per la montagna e i fondi nazionali.

Guardando ai tre assi portanti del programma di investimenti, 226,6 milioni vanno al perseguimento dello sviluppo e della crescita delle imprese e del lavoro: per quelle agricole e agroindustriali sono previsti 113,5 milioni mentre per il sostegno agli investimenti produttivi ci sono 63,8 milioni per progetti che vanno dal miglioramento della competitività alla ricerca e innovazione. Altri 50,3 milioni di euro sono indirizzati alle imprese turistiche con opere di ammodernamento degli impianti invernali, valorizzazione delle filiere e delle risorse culturali ed ambientali, promozione.

Per rendere più attrattiva la montagna, l’identità e la coesione sociale l’impegno ammonta a 443,9 milioni di euro. Tra i numerosi investimenti e progetti attivati per migliorare la vivibilità dei territori e i servizi alle persone si registrano gli investimenti per la mobilità e il trasporto pubblico e gli interventi sulle strade con 290 milioni e i 42,5 milioni per strutture sanitarie, case della salute, servizi per l’infanzia e persone non autosufficienti e disabili. Ingenti anche i contributi per la Pubblica amministrazione e il riordino territoriale che ammontano a 74,2 milioni.

Infine, 262 milioni vanno alla difesa attiva del territorio, la sua accessibilità e alla valorizzazione delle risorse naturali. Di questi, 168,6 milioni di euro sostengono i servizi eco-sistemici: dal Piano di azione ambientale alla gestione delle foreste demaniali. Per rendere più sicuro il territorio sono stati previsti 72,7 milioni di euro suddivisi tra interventi di difesa, bonifica e mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico mentre l’impegno per le aree appenniniche viene confermato anche dalla scelta della Regione di portare le risorse per il Fondo regionale per la montagna a 21 milioni di euro.