Nella mattinata di ieri, personale della Squadra Mobile transitando nel primo tratto di via Vignolese, nei pressi del civico 578, ha prestato soccorso ad un uomo che a bordo della propria autovettura, fermatosi all’altezza delle strisce pedonali aveva azionato il clacson in modalità fissa come per attirare l’attenzione dei passanti.

L’uomo, in evidente stato di agitazione, ha riferito agli agenti che aveva appena subito un tentativo di “truffa dello specchietto” da parte del conducente di una Seat Ibiza di colore grigio chiaro, indicando l’auto mentre si stava allontanando in direzione di via Campi.

La pattuglia si è, pertanto, posta all’inseguimento dell’auto azionando i dispositivi luminosi. Il conducente alla vista della Polizia anziché fermarsi, ha accelerato nel tentativo di eludere il controllo, mantenendo una condotta di guida spericolata a velocità sostenuta, effettuando anche diversi sorpassi azzardati incurante dei semafori rossi. Giunto in via Emilia Est si è immesso nel parcheggio dell’UNIEURO per evitare la coda delle altre autovetture. Gli agenti approfittando dello spazio creatosi al centro della carreggiata, agevolati dagli altri automobilisti in transito, sono riusciti a raggiungere l’uscita dell’area di parcheggio, utilizzata dai fuggitivi anticipandone, le mosse e ponendo il mezzo di servizio di traverso al fine di bloccare il passaggio.

A questo punto, il conducendo non avendo più a disposizione vie di fuga, ha accelerato utilizzando la propria auto come “ariete” per superare lo sbarramento. Il tentativo è stato vano in quanto l’impatto ha danneggiato entrambe le auto in modo tale da non poter più proseguire la marcia.

A bordo della Seat Ibiza erano presenti la moglie e i due figli minori della coppia, che fortunatamente non hanno riportato traumi a seguito dello speronamento. L’uomo, un italiano di 23 anni, è stato tratto in arresto per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale, danneggiamento aggravato e tentata truffa.

La consorte è stata trovata in possesso di oltre 7000 euro in contanti, che sono stati sequestrati in quanto probabile provento dell’attività delittuosa della coppia. Entrambi, infatti, risultano avere precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio, in particolare per truffa.